Donald Trump è intenzionato a sospendere completamente il flusso di immigrazione negli Stati Uniti per contenere l’epidemia di coronavirus. Il presidente degli Usa lo ha annunciato via Twitter nella serata di ieri, lunedì, anticipando un decreto governativo che verrà emesso e firmato di qui a breve: “Alla luce dell’attacco dal Nemico Invisibile – scrive il tycoon sul suo social network – e per proteggere i posti di lavoro dei nostri GRANDI Cittadini Americani, firmerò un Ordine Esecutivo per sospendere temporaneamente l’immigrazione negli Stati Uniti!”. Un annuncio che i media americani hanno definito clamoroso, anche se, di fatto, gli ingressi nella nazione a stelle e strisce sono già tutti bloccati dallo scorso mese di gennaio, da quando cioè si è diffusa la notizia dell’epidemia da coronavirus. In quel mese, infatti, Trump bloccò tutti i voli provenienti dalla Cina, mentre all’inizio del mese di marzo varò un altro divieto per chiudere le frontiere ai passeggeri provenienti dall’Europa, con alcune eccezioni, leggasi diplomatici, equipaggi aerei e i titoli di Green card, gli stranieri che hanno un permesso di residenza permanenza negli States.



TRUMP SOSPENDE IMMIGRAZIONE: RITORNA L’AMERICA FIRST

A fine marzo, poi, la chiusura del confine con il Messico ai richiedenti asilo, attraverso la legge sull’emergenza sanitaria. Come ricorda l’edizione online di Repubblica, sono ancora tutte da verificare le conseguenze di questa decisione, che appare soprattutto politica, anche se lo stesso Trump ha ricordato che l’obiettivo è “proteggere i posti di lavoro”, in un periodo di crisi economica come mai era capitato oltre oceano. Probabilmente il commander-in-chief guarda al prossimo autunno, quando si terranno le elezioni presidenziali, e sta cercando di riconquistare un po’ di quei voti persi in questo periodo di emergenza, riportando in auge il suo famoso slogan “America First”, prima viene l’America. L’emergenza sanitaria ed economica d’oltre oceano non sembrerebbe avere nulla a che fare con gli immigrati: negli Stati Uniti si attende il decreto per capire più nel dettaglio la sua portata.

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