Donald Trump ha perso tutto il suo vantaggio nei confronti dello sfidante Joe Biden in vista delle elezioni presidenziali del prossimo novembre, ma ha dalla sua un ultimo asso nella manica: il vaccino contro il coronavirus. Stando a quanto riportato dal portale online “Politico”, come riferito da Dagospia, il tycoon vorrebbe arrivare ad ottobre con l’anti-covid in mano, una mossa che probabilmente gli permetterebbe di risalire nei sondaggi, recuperando lo svantaggio accumulato. La Casa Bianca sta lavorando ormai da mesi alla cosiddetta operazione “Warp Speed”, ed ha già investito miliardi di dollari per provare appunto a trovare un vaccino in tempi record e prima di tutte le altre nazioni al mondo. Una sorta di “Guerra Fredda 2.0”, dove il risultato è fondamentale a livello di immagine e di politica, e in questo caso, anche per una primaria questione sanitaria. Trump ha ostentato grande sicurezza negli scorsi giorni, come si legge sempre sull’articolo di Politico: “Finiremo con una cura. Siamo molto vicini al vaccino, penso che avremo degli ottimi risultati”.



TRUMP, VACCINO ANTI COVID COME MOSSA ELETTORALE: UN’IMPRESA COMPLICATA

Peccato però che vi siano diversi esperti che non concordino con le dichiarazioni di Trump, sicuri invece che non vi sarà alcun vaccino entro la data delle elezioni, in quanto servirà altro tempo per ottenere la famigerata “cura”, indicativamente nei primi mesi del 2021. Non va infatti dimenticato che il vaccino non va solo sviluppato e scoperto, ma questo deve essere anche prodotto in milioni/miliardi di dosi, e ciò significa attendere un lasso di tempo importante prima della distribuzione. Resta comunque il fatto che sono numerose le case farmaceutiche oltre oceano al lavoro sulla cura, e molte di esse potrebbero dare i primi risultati positivi proprio entro la fine di ottobre, offrendo a Trump un assist significativo. “Penso che sia perfettamente possibile”, ha detto a riguardo Paul Offit, direttore del centro di formazione sui vaccini dell’Ospedale pediatrico di Philadelphia “Ma penso – ha aggiunto – che sarebbe un errore”.

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