TRUMP RISPONDE AL CREMLINO PARLANDO DI UN INCONTRO IMMINENTE PER FINIRE LA GUERRA IN UCRAINA

Non solo Donald Trump non smentisce la volontà di pianificare un incontro imminente con il Presidente russo Vladimir Putin, ma sull’onda del discorso alla nazione del leader del Cremlino è il Presidente designato degli Stati Uniti a rilanciare la ferma volontà di fermare la guerra in Ucraina quanto prima. Parte tutto dal voto di novembre che ha riportato alla Casa Bianca il tycoon repubblicano, che non ha mai nascosto di non avere preclusioni nel dialogo con il “nemico” di Mosca: e così dopo alcune dichiarazioni diplomatiche del Ministero degli Esteri russo, è lo stesso Putin nella conferenza stampa di fine anno a lanciare “l’amo”.



«Sono pronto a parlare con il Presidente Trump e a cominciare negoziati con l’Ucraina»: le dichiarazioni, fortemente contestate da Kiev dati i continui combattimenti che proseguono nel Donbass e nel Kursk prima della inevitabile “pausa” invernale, hanno colpito nel segno con la diplomazia americana repubblicana che coglie la proposta e replica aprendo ulteriormente le intenzioni. Parlando all’evento a Phoenix “Turning Point USA” Trump ha sostanzialmente confermato che nei primi giorni della sua presidenza (il giuramento è fissato per il 20 gennaio 2025, ndr) avverrà l’incontro con l’omologo russo: «Una delle cose che voglio fare rapidamente è incontrare il presidente Putin e anche lui è d’accordo».



CREMLINO (PER ORA) SMENTISCE MA LE TRATTATIVE PROSEGUONO: GLI SCENARI DI PACE

Donald Trump ha anche sottolineato che in primis era stato il Presidente Putin a dire di volerlo incontrare quando prima e, compatibilmente con le scadenze del nuovo Governo USA pronto ad insediarsi, l’attesa potrebbe non essere enorme: il futuro è fissato secondo Washington, «dobbiamo porre fine a questa guerra» in Ucraina. Il Presidente eletto degli Stati Uniti ha anche rilasciato sull’orrore dell’invasione russa attuata nel febbraio 2022, ma si dice convinto che troppi sono morti nella indegna guerra ad est dell’Europa, «bisogna finirla rapidamente».



Trump già con Zelensky nel recente incontro a Parigi aveva manifestato l’interesse americano per chiudere la lunga parentesi di guerra, scatenando reazioni convulse a Kiev con il Presidente in carica che invita la sua diplomazia di fare il massimo per chiudere un accordo con la NATO (manifestando però anche la consapevolezza di non poter più recuperare militarmente Donbass e Crimea, i territori che in questi anni sono stati occupati dalle truppe di Putin). Resta dunque da capire il timing dell’eventuale incontro spasmodicamente atteso sul futuro della pace in Ucraina: secondo il Cremlino – che dunque parzialmente smentisce “l’imminenza” del tavolo – finora «non ci sono stati veri impulsi» ma è anche probabile che la rotta possa invertirsi quanto prima non appena Donald Trump sarà insediato con pieni poteri alla Casa Bianca. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha infatti sottolineato che al momento un incontro non è pianificato rispondendo alla domanda sull’eventuale incontro prima addirittura dell’insediamento di Trump al posto di Joe Biden.

Il desiderio di Mosca di condurre in porto la fine della “operazione speciale” in Ucraina è però confermato dallo stesso Putin, come mostrato nell’intervista a “Moscow Kremlin” sul canale tv Rossiya1: «tutto può essere fatto se lo si desidera», replica l’autocrate russo confermando di non aver mai perso quel desiderio di dialogare con il nemico americano. Il problema in questi anni è stata la «fossa profonda in cui gli Stati Uniti stanno seppellendo le relazioni bilaterali con la Russia continuando a riempire Kiev di armi»: Kiev con l’Europa replica che il problema nasce con Putin e la sua invasione di un territorio non suo. La Russia prosegue nel rinsaldare le relazioni con Iran e Corea del Nord, mentre l’Ucraina chiede a Washington e alla NATO di non lasciarli “soli” nel futuro negoziato di pace che giocoforza dovrà avvenire nel 2025: di certo, l’incontro Putin-Trump quando avverrà cambierà molto (se non tutto) dell’attuale scenario geopolitico incerto.