Ha fatto il giro del mondo il video pubblicato da Donald Trump jr. e girato prima che il padre salisse sul palco per arrivare la folla che poi assalterà Capitol Hill. Per gli italiani, però, un particolare non è passato inosservato. In sottofondo si sentono le note di “Gloria” di Umberto Tozzi, però nella versione inglese di Laura Branigan. La scelta musicale tra l’altro non è stata apprezzata dalla manager della cantante, morta nel 2004. «È assolutamente spaventoso sentire suonare “Gloria” sullo sfondo di un video a larga diffusione del presidente Trump di ieri, visti i tragici, inquietanti e vergognosi avvenimenti accaduti al Campidoglio degli Stati Uniti», ha twittato Kathy Golik. Per la manager è «molto triste e sconvolgente» constatare che l’eredità di Laura Branigan sia in qualche modo associata al presidente Trump in un giorno così oscuro nella storia degli Stati Uniti. «Né Laura, né la sua musica, meritano ricadute ingiustificate dovute alle azioni degli altri», ha aggiunto sui social.
TRUMP PRIMA DEL DISCORSO E IL CASO “GLORIA”
Chissà cosa ne pensa Umberto Tozzi, autore della versione originale di “Gloria“. Non è la prima volta comunque che la versione di Laura Branigan viene usata dallo staff di Trump. Non è neppure l’unica. Infatti, altri musicisti hanno attaccato lo staff di Trump per aver preso le loro canzoni. Questo è il caso dei Rolling Stones, Phil Collins, Adele e Neil Young. L’agente di Branigan non si era opposta in precedenza, ma ha voluto precisare che l’uso della canzone non implica in nessun modo l’approvazione al candidato e questo per lei vale soprattutto alla luce di quanto accaduto di recente. Tommy Bayiokos, ex batterista di Branigan, era di parere diverso prima dei fatti di Capitol Hill: al New York Daily News dichiarò che l’artista avrebbe gradito l’uso della canzone ai raduni di Trump. Poi però ha fatto marcia indietro: «Vorrei che Trump si astenesse dal suonare “Gloria”». Alcuni utenti sui social comunque hanno erroneamente affermato che il video mostrava la famiglia Trump mentre assisteva alle violenze a Capitol Hill, ma in realtà quelle riprese sono state fatte prima del discorso del tycoon. Infatti è stato girato dietro le quinte, prima che Trump parlasse.