Gary James Schmitt, uno dei più importanti analisti politici statunitensi, nonché consulente dell’ex presidente Ronald Reagan, in un’intervista a Libero ha parlato delle elezioni USA 2024, che vedranno probabilmente una nuova sfida tra Donald Trump e il presidente uscente Joe Biden. Elezioni che secondo il professore sono già scritte e vedranno, nuovamente, il candidato repubblicano prevalere, mentre il Dem da mesi sta perdendo la fiducia della popolazione e, di conseguenza, elettori.



Donald Trump prevarrà alle primarie e vincerà la prossima corsa per le presidenziali americane”, sottolinea in apertura Schmitt. Previsioni, spiega, che “nascono dall’osservazione del sistema che i repubblicani adottano per la scelta di un candidato. Esso consente, ottenendo il sostegno del 30% degli elettori, di guadagnare la nomination. Le primarie nei singoli Stati”, invece, “avvengono secondo il criterio del ‘chi vince prende tutto‘”. In questo contesto, inoltre, secondo Schmitt, neppure la Corte Suprema Federale potrà impedire la corsa di Trump, perché “non rientra nei [suoi] poteri. Sono convinto che i giudici diranno che non è possibile escluderlo dall’appuntamento elettorale”.



Schmitt: “Difficile che Trump faccia scoppiare la Terza guerra mondiale”

E mentre Trump corre verso la presidenza, senza che neppure la Corte Suprema possa condannarlo per l’assalto a Capitol Hill, Schmitt sottolinea anche che “Joe Biden [ha] definitivamente perso gran parte del consenso ricevuto nel 2020″, specialmente tra i moderati e gli indipendenti che “furono determinanti”. L’errore dell’attuale presidente, secondo l’analista, è stato di presentarsi “come colui che sarebbe stato in grado di collaborare con i repubblicani sui dossier economici, rimettendo la politica tradizionale al centro”.



“Era convinto”, spiega ancora Schmitt parlando del principale avversario di Trump, “di potere realizzare ‘grandi cose’ nell’illusione di passare alla storia come un secondo Franklin Delano Roosevelt“, ma il problema sono state “scelte politiche molto più progressiste rispetto a quelle che la classe media potesse accettare”. Ma oltre alla probabile sconfitta di Biden, l’ex consigliere di Reagan ritiene anche che si presto per immagine un futuro catastrofico a causa dell’elezione di Trump, pur sottolineando che “non [essendo] un uomo politico che pensa in termini strategici”, non è possibile immaginare “cosa potrebbe accadere”, specialmente su dossier come Ucraina e Israele. Difficile, tuttavia, che si cada in una Terza guerra mondiale, soprattutto perché le altre due “furono alimentati da Paesi con ambizioni imperiali espansive” che non si ravvisano in Medio Oriente, neppure da parte dell’Iran, perfettamente conscio di “non essere in grado di misurarsi con la forza militare di Israele o con quella degli USA”.