A poco più di due mesi dal suo insediamento ufficiale alla Casa Bianca – previsto non prima del 20 gennaio del prossimo anno – Donald Trump sembra essere già al lavoro su alcuni dei fascicoli più importanti che dovrà affrontare in qualità di Presidente USA: oltre all’Ucraina, uno riguarderebbe i rapporti con l’Iran – considerato l’attore principale dietro alla guerra in corso da più di un anno tra Israele e Gaza (ora estesa anche ai territori sotto il controllo di Hezbollah in Libano) – al centro di una vera e propria strategia – anticipata da fonti vicine alla transizione governativa statunitense – per mandare completamente in bancarotta gli ayatollah.
Facendo un passetto indietro prima di arrivare alle indiscrezioni condivise dal Financial Times sulle prossime strategie del Presidente USA, è bene ricordare che tra l’Iran e il tycoon non scorre buon sangue fin dal suo primo mandato alla Casa Bianca: tra il 2017 e il 2021 – infatti – attuò una serie di misure per limitare ampiamente il potere di Teheran stralciando l’accordo sul nucleare che stipulò qualche anno prima Barack Obama, imponendo dazi sulle esportazioni del petrolio e restrizioni sui movimenti finanziari delle banche iraniane; il tutto culminato nel 2020 con l’assassinio del famoso generale Qassem Soleimani che ruppe definitivamente i rapporti tra gli USA e l’ayatollah Khamenei.
La nuova strategia di Donald Trump contro l’Iran: “Bancarotta bloccando le esportazioni di petrolio”
In questo contesto conflittuale, è già di per sé difficile immaginare un futuro roseo nella diplomazia tra USA e Iran, senza dimenticare che il neoeletto presidente ha anche scelto nella sua squadra di governo Mike Waltz, Marco Rubio e Pete Hegseth che nel corso degli ultimi anni non hanno mai risparmiato alcun attacco contro il regime che governa a Teheran; mentre le speranze che l’incontro – così definito – “costruttivo” avuto da Elon Musk con l’ambasciatore iraniano all’Onu Amir Saeid Iravani pochi giorni fa possa portare ad una qualche risoluzione pacifica sono veramente poche.
In tutto questo, ad aggravare ulteriormente il quadro ci sarebbero proprio le indiscrezioni del Financial Times secondo cui attualmente Trump ha già pronti gli ordini esecutivi che firmerà immediatamente dopo l’insediamento alla Casa Bianca per attuare una “strategia di massima pressione per mandare in bancarotta l’Iran“: l’idea è quella di indebolire ulteriormente le esportazioni di petrolio (cresciute da 400mila barili nel 2020 a 1,5 milioni quest’anno) che permettono agli ayatollah di sostenere economicamente le milizie mediorientali, da Hamas, fino ai già citati Hezbollah e agli Houthi.