Donald Trump ha annunciato la volontà di uscire dall’Oms non appena si insedierà come nuovo presidente alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio, una decisione che comporterà lo stop a tutti i finanziamenti dagli Stati Uniti che ad oggi rappresentano la maggior parte di tutti i fondi con i quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità viene sovvenzionata. Il Financial Times ha anticipato la notizia, confermata proprio dal team di transizione e dai funzionari addetti al dipartimento salute, in linea sia con le idee di Trump che con le volontà del nuovo segretario Robert Kennedy, che in passato specialmente durante la pandemia da Covid, aveva più volte criticato l’Oms.



Sia per la gestione delle informazioni sull’emergenza sanitaria che per aver sostenuto l’efficacia dei vaccini senza dare spazio a chi voleva più trasparenza in merito ai possibili effetti collaterali. Numerosi esperti, interpellati proprio dal quotidiano finanziario, hanno commentato l’ipotesi sostenendo che il ritiro degli Usa rappresenta una seria minaccia che potrebbe mettere a rischio tutte le attività divulgative e preventive messe in atto dall’Istituto per proteggere la salute globale.



Perché Trump vuole uscire dall’Oms

Il team di Donald Trump ha annunciato che l’uscita degli Usa dall’Oms potrebbe arrivare già lo stesso giorno dell’inizio del secondo mandato del presidente neoeletto. La notizia, come sottolinea il Financial Times, non è una novità ma come una conferma della volontà già espressa durante la prima presidenza Trump, quando all’organizzazione mondiale della Sanità era già arrivata comunicazione per l’interruzione dei rapporti finanziari con gli Stati Uniti. La collaborazione, ripristinata grazie a Biden, che aveva di fatto revocato la decisione precedente, ora è in serio pericolo.



Questo, secondo molti esperti oltre a comportare rischi per la sopravvivenza stessa dell’ente porterebbe gli Stati Uniti a rompere i legami con l’autorità sanitaria internazionale che opera tramite l’istituto. La divergenza di opinioni però era stata manifestata ampiamente da Trump e dai suoi collaboratori, specialmente durante la gestione della pandemia, quando l’Oms era stata accusata di non aver opportunamente condannato la Cina per la mancata trasparenza sulla diffusione del virus. Ora, sono attese dichiarazioni da parte dei vertici dell’organizzazione che per il momento si sono astenuti dal commentare l’ipotesi.