TSO e ASO per i bambini che dovessero presentare febbre, tosse o sintomi accostabili al Coronavirus: trattamento o accertamento obbligatorio senza il consenso dei genitori, per tutelare le scuole che a settembre riapriranno i battenti e potrebbero essere colpite da nuove ondate di Covid-19. Un articolo del 31 maggio, comparso su Rassegnastampa.eu, presentava questa ipotesi: chiaramente una follia, una sorta di rivoluzione, un altro capitolo nell’ormai infuriante dibattito sulla riapertura delle aule scolastiche. In realtà, una fake news: ancora una volta viene in aiuto bufale.net, ma ci sono degli aspetti per i quali non sarebbe stato difficile capire che ci fosse qualcosa di stonato nella notizia.



Trattamento Sanitario Obbligatorio e Accertamento Sanitario Obbligatorio riguardano individui che manifestino disturbi psichici, diritto.it cita in particolare i centri di igiene mentale e i reparti psichiatrici che ne sono coinvolti. C’entra ben poco, in buona sostanza, con i sintomi del Coronavirus. Sarebbe bastato questo per derubricare l’indiscrezione a fake news, ma c’è di più: al momento il parere del Comitato Tecnico Scientifico non è ancora stato approvato dal Governo, e giusto ieri su Orizzonte Scuola si leggeva di come non sia ancora chiara la modalità con la quale gli alunni rientreranno nelle classi. Non solo, ma il documento che il CTS ha redatto non presenta ancora le misure che gli istituti dovrebbero adottare in caso di sintomi correlati al Coronavirus all’interno delle classi.



TSO PER BAMBINI CON SINTOMI DA CORONAVIRUS? FAKE NEWS

Si è andati più a fondo nel cercare di capire quali siano le fonti di Rassegnastampa.eu: ne deriva un blog che come riferimenti ha preso in oggetto alcune dispositive fornite da singole scuole. Tra queste il Liceo Scientifico Enrico Fermi di Aversa, che dispone le norme da rispettare qualora si verificasse un’infezione sospetta. per esempio chiudere immediatamente le porte dell’aula, chiamare i numeri di emergenza e isolare i presenti all’interno della classe. Ora, ci sono due problemi: il primo è che, come già detto, le reali fonti sulle disposizioni sanitarie e di emergenza sono quelle del ministero e, secondo, nell’articolo si parla soltanto dei bambini ma la scuola esplicita nel punto successivo che le stesse norme vadano applicate a un adulto. Nel pezzo “scandalo” però gli adulti sono spariti, perché un TSO per loro avrebbe creato meno scalpore non potendo contemplare l’idea dei genitori all’oscuro della cosa (o non interpellati sul trattamento).



A conclusione del tutto, una ricerca più approfondita ha portato a scoprire che la disposizione del Liceo Fermi è stata pubblicata sul sito della scuola il 29 febbraio. Stiamo parlando di un periodo nel quale l’emergenza Coronavirus era appena esplosa, le scuole in certi casi erano già state chiuse ma l’Italia non era in lockdown totale e, anche per quanto riguarda gli edifici già chiusi, non si sapeva assolutamente se le porte sarebbero rimaste serrate fino alla conclusione dell’anno scolastico. Dunque, l’articolo di Rassegnastampa.eu fa riferimento a un documento vecchio, che in nessun caso potrebbe riguardare una disposizione relativa al rientro nelle aule per settembre. Questo però non conta: è bastato postare un articolo allarmistico per generare il panico, a volte però basterebbe informarsi minimamente per scoprire qualche pezzo mancante o inesatto.