«Abbiamo bisogno di vaccini e soldi. Solo il vaccino ci porterà fuori da questa situazione. Fino ad allora chiediamo di pensare alle tante imprese in difficoltà. Non chiediamo finanziamenti a pioggia, ma dialoghiamo quotidianamente con il Sottosegretario Bonaccorsi. Cambierà qualcosa sul turismo business e le riunioni, grazie alla tecnologia. Quel che è certo è che chi vorrà andare al mare ci vuol andare fisicamente. La gente ha voglia di viaggiare e venire in Italia. Sono ottimista, già dalla seconda metà del 2021 vedremo la ripresa. Ma senza la collaborazione tra pubblico e privato, nessuno ce la può fare da solo».



Lo ha detto Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, alla Fiera di Rimini, nella giornata inaugurale della 57esima edizione del TTG Travel Exprerience, il salone italiano del turismo che nonostante tutto non ha mancato l’appuntamento, pur con l’adozione di tutte le sicurezze adottate in ottemperanza del protocollo #safebusiness studiato da Italian Exibition Group. Un salone che vuole essere un grande segnale di fiducia per il comparto economico che sta subendo le sofferenze maggiori.



«Finché non sarà disponibile il vaccino – ha aggiunto il presidente di ENIT Giorgio Palmucci -, la variabile nella scelta della destinazione è la sicurezza. L’85 per cento di chi ha viaggiato nel 2020 ha ritenuto sicure le misure prese da imprenditori e territori. Dobbiamo raccontare con più ottimismo il turismo in condizione di sicurezza. Nessuno può dire di essere Covid-free, ma dai 28 uffici che ENIT ha nel mondo percepiamo il sentiment sull’Italia. È scomparsa l’immagine negativa, perché abbiamo detto la verità sul virus. Il Covid non ha distrutto il nostro hardware: la bellezza dei nostri luoghi, dobbiamo continuare a raccontarla in Usa, Giappone, Cina e anche agli italiani che ancora non l’hanno riscoperta. Eventi come il TTG mostrano che possiamo rispettare le regole, senza spaventarci».



«L’impegno del Governo a fianco del settore del turismo – ha sostenuto il sottosegretario Lorenza Bonaccorsi – continuerà anche nei prossimi mesi facendo seguito agli impegni presi ad inizio anno. È necessario riuscire adesso a convivere in questa fase di ritorno del contagio, nella consapevolezza che in questo momento si debba intervenire e lavorare per sciogliere quei nodi accumulati negli anni e costruire un nuovo modello italiano di turismo».

Interessanti i dati emersi da una ricerca presentata da JFC, l’agenzia di consulenza turistica e territoriale, che sulla base di 5.615 questionari, orientati in 4 diverse indagini qualitative, è riuscita a individuare due maxicategorie dei turisti post Covid: i liberisti e i protezionisti. Nei primi, ecco gli “irriverenti”, i naturisti, i “lussureggianti”; tra i secondi, i “selezionatori”, i “randagi”, i “fluttuanti”. Dai viaggiatori randagi, fortemente attratti dalle destinazioni che garantiscono comunque divertimento e socializzazione, agli opportunisti alla ricerca di promozioni, agli irriverenti che non temono né treni, né aerei, né altri mezzi di trasporto collettivi. Lo studio JFC ribadisce che si è passati dall’overtourism all’instabilità e all’incertezza, ma il 47,3% degli italiani desidera comunque viaggiare, ma non prenota in anticipo, aspettando di conoscere l’evolversi della situazione.

A Rimini anche ASTOI, la rappresentanza di TO e agenzie di viaggio aderente a Confindustria. Netta l’analisi fatta ieri dal neopresidente Pier Ezhaya, chief operating officer di Alpitour World. “Di fatto ancora nessun aiuto economico è arrivato nelle casse delle imprese, che attendono l’erogazione delle risorse a fondo perduto stanziate lo scorso maggio dal Decreto Rilancio prima (25 milioni) e dal decreto agosto poi (ulteriori 240 milioni). Temiamo fortemente che i tempi per l’erogazione di tali contributi non siano brevi: teoricamente, come riportato nell’avviso, dal 9 ottobre il Ministero avrebbe 30 giorni lavorativi per procedere all’erogazione, ma sappiamo che non si tratta di un termine perentorio e che si dovrà attendere anche l’autorizzazione da parte della Commissione europea sulla deroga al Temporary Framework, che fissa la soglia sugli aiuti di Stato a 800.000 euro. Le imprese del comparto si trovano in una situazione di estrema sofferenza e non potranno resistere a lungo. Immaginare che gli aiuti, per via delle varie complicazioni burocratiche, arrivino nei primi mesi del 2021 è impensabile e non vorremmo certamente dover dire che ormai è troppo tardi. Come più volte detto, non abbiamo bisogno di qualcuno che ci porti i fiori sulla tomba, ma di qualcuno che ci aiuti a non morire. Inoltre, le risorse stanziate sul Fondo perduto per tour operator e agenzie di viaggi riguardano la perdita di fatturato subita da marzo a luglio 2020, ma le imprese sono a tutt’oggi a fatturato zero e lo rimarranno ancora per lungo tempo. È quindi improrogabile e indispensabile rifinanziare il Fondo almeno per il periodo da agosto a dicembre”.

Anche TH Resorts (il gruppo che vanta 29 strutture sparse nelle più belle località di vacanza italiane) è presente al TTG. Stefano Maria Simei, direttore commerciale, ribadisce le tendenze della prossima stagione invernale: in generale forte calo delle presenze straniere, incoming estero quasi azzerato ma fiducia nel booking italiano; per i resorts TH caratterizzazione delle destinazioni (anche con esperienze extra sciistiche); garanzie sulle prenotazioni (possibilità di rinunce in caso di indisponibilità, polizze assicurative); stringenti protocolli di sicurezza.