Pubblico delle grandi occasioni, ieri a Milano, per la prima edizione del Ttg Day, organizzato da Ieg, l’Italian Exhibition Group leader in Italia per manifestazioni fieristiche organizzate direttamente e di proprietà. Un evento che è stato soprattutto un’occasione di approfondimento e confronto per i professionisti del turismo e dell’ospitalità, con un focus particolare sui nuovi equilibri del settore, sui modelli gestionali e i trend di mercato.
“Il turismo è industria – ha introdotto i lavori il presidente di IEG, Maurizio Ermeti – e non può sopravvivere promuovendo internamente se stessa. Serve una visione, forse serve anche una nuova governance. Bisogna chiarire che il turismo è un’industria nobile, è fondamentale per l’economia italiana e fra le industrie è la più equa, perché distribuisce la ricchezza sulle moltissime persone che vi lavorano”. La visione non manca certo a Oscar Di Montigny, wise manager, fondatore e presidente di I-Deagate e Grateful Foundation: “La prima domanda quando si torna da un viaggio è: com’è andato? Ti è piaciuto? Ma il piacere è temporaneo, passa, mentre la felicità è per sempre. Io voglio tornare da un viaggio felice”.
Dunque come arrivarci? “Con i dati, il petrolio del futuro, oggi gestiti molto meno bene di quanto si potrebbe. Il metaverso sarà protagonista assoluto. Anche i viaggi virtuali aumenteranno. Allora bisognerà ridefinire i principi etici che governano la tecnologia. Quindi come si viaggerà? Dove si prenoterà? Che esperienza si vorrà fare? Da una logica lineare si è passati a una logica esponenziale. La lotta con i competitor sarà sempre più aspra e veloce. Dovremo entrare nel mercato al momento giusto e con velocità, perché nel turismo bisogna cercare di reinterpretare il proprio mestiere. Non si viaggia più per perdersi, per dimenticare, ma per ritrovarsi, reincontrare se stessi”.
Una riscoperta oggi necessaria, in un mondo che cambia a partire dalla mancanza di fiducia. “Oggi manca la fiducia nel futuro – ha detto il filosofo Umberto Galimberti -. Nietzsche dice che entreremo nell’età del nichilismo, manca lo scopo, il futuro non è promessa, ma minaccia. Manca la risposta al perché. Tutti i valori si svalutano. Per noi il futuro era lì ad aspettarci, adesso non è più così. Il futuro non è più una promessa. Oggi la politica non è più il luogo della decisione, il potere decisionale è passato dalla politica all’economia. E la politica cosa fa? Va in televisione a creare opinioni. Siamo nell’epoca della tecnica, che domina tutto, e bisogna rispettarne i canoni. Velocizzazione del tempo e produttività sono i valori, non c’è più solidarietà. E bisogna distinguere anche viandante e viaggiatore: al viaggiatore interessa la meta, più è veloce il viaggio più è contento. Il viandante invece non ha scopi, cammina per fare esperienza, per incontrare gente, per confrontarsi con la differenza. Non conosce confini”.
Un tema sottolineato anche da Laura Rolle, docente ed esperta in tendenze di consumo, innovazione e semiotica applicata al branding: “Il tempo vacuum, il tempo della vacanza, si sta contaminando con la quotidianità. Vita e turismo sono sempre più connessi, le scelte etiche toccano entrambi gli ambiti. Il viaggio si può trasformare in un momento riempito di senso, anche se è uno spazio di transizione. Uno spazio di mezzo che è spesso anche spazio di equilibrio prima della svolta, dove tutto è possibile”.
I volumi e i numeri dell’industria italiana del turismo sono stati evidenziati da Benedetto Puglisi, director Deloitte financial advisory – Real Estate & Hospitality: “Quanto fatturato registrano le varie nazioni europee nel mercato alberghiero? l’Italia è la prima, con il 15% di tutto il fatturato europeo, ovvero 30 miliardi di euro. Al secondo posto il Regno Unito, al terzo la Francia. In futuro crescerà il management contract, che offre una riduzione del rischio e maggiore facilità di penetrazione nel mercato. Per quanto riguarda gli investimenti alberghieri, nel 2019 c’è stato il picco in Italia: 3 miliardi. Il primato di fatturato per l’Italia è dovuto al fatto che le camere alberghiere italiane sono valorizzate bene e vendute meglio rispetto ad altri Paesi. Poi l’Italia ha il patrimonio alberghiero più importante di tutta l’Europa. Seguono, nell’ordine, la Germania e la Francia”.
Presentati all’evento anche i dati del TTG Monitor 2024, la survey che ha coinvolto player italiani e internazionali sui i nuovi comportamenti del viaggiatore. Evidenti le scelte green: il treno, se sostituibile all’aereo, è preferito dal 33% degli stranieri e dal 21% degli italiani. Il sostegno alle attività locali mette d’accordo tutti, con il 47% degli stranieri e il 40% degli italiani. Aumenta la richiesta di esperienza esclusive: ad esempio visitare i monumenti di notte. Montagne e laghi sono le location più apprezzate dagli stranieri, mentre il mare mette d’accordo tutti.
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