Sorpresa per il pubblico di Techetechetè che, mentre guardavamo le gesta del Trio, hanno ricevuto un messaggio di Massimo Lopez e Tullio Solenghi che, in collegamento dalle proprie abitazioni, hanno voluto lanciare un messaggio ai fans. “Io e Massimo viviamo a 50 metri, ma per rispetto di tutti, restiamo a casa anche a Pasquetta e ci vediamo così” – dice Tullio Solenghi. “Considerate me e Massimo come i Patch Adams del virus. Patch Adams era il dottore che portava un sorriso negli ospedali. Oggi noi divertiamo i reclusi, che siamo noi tutti, sorridendo”, aggiunge ancora Solenghi. “L’ironia è terapeutica e l’abbiamo sperimentata anche a teatro. E’ una bella cosa poter dare il sorriso a tutti”, aggiunge a sua volta Massimo Lopez. I due, poi, ricordano gli inizi del trio esortando, poi, il pubblico di Raiuno a restare a casa trascorrendo un pomeriggio di risate e divertimento (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



TULLIO SOLENGHI E IL SUCCESSO DEL TRIO

Non solo risate per Tullio Solenghi, che in queste ultime settimane sta condividendo sui social tutti i suoi pensieri sull’emergenza in corso. “Oggi è una giornata speciale, volevo fare una riflessione”, ha detto in un video su Instagram in occasione della festività, “Stavo pensando a questa Pasqua strana, che ci chiude tutti in casa con questo virus che dilaga e da cui si spera che riusciremo a venire fuori. In questi momenti di scoramento c’è giustamente chi si affida alla religione – è giusto così – io riesco ad avere speranza per il futuro rifacendomi a qualche grande del passato, che ci ha tracciato il sentiero”. Questa grande personalità a cui si riferisce il comico è Giuseppe Verdi, che ha scritto Va’, pensiero, l’aria tratta dalla sua opera Nabucco. Nel suo monologo, commovente nel finale, Solenghi rievoca alcuni drammi vissuti dal grande compositore italiano, che lo spingono a riflettere come anche dai momenti più terribili possa emergere qualcosa di bello per tutta l’umanità. Clicca qui per guardare il video di Tullio Solenghi. I fan non potevano che accogliere tutto con entusiasmo, anche se nei giorni precedenti Solenghi si è attirato non poche critiche per un’altra sua dichiarazione, legata alla sua particolare visione politica, in seguito al no agli Eurobond: “Noi italiani saremo cialtroni ma siamo umani”, ha detto, “siamo orgogliosi di essere italiani e non tedeschi”.



TULLIO SOLENGHI: LA NASCITA DEL TRIO E IL PRIMO SUCCESSO

Tullio Solenghi ha deciso di mantenersi impegnato durante la quarantena: al via le pulizie in tutta la casa. “Le chiamo pulizie pasquali”, dice a Il Corriere della Sera, “in realtà mi sono dato il compito di mettere finalmente in ordine le foto, i video, le lettere, insomma i ricordi di una vita di lavoro e amicizie che ho accumulato e che non ho mai avuto il tempo di riordinare. Ho recuperato qualcosa come 700 video tra quelli di famiglia e del Trio”. Una piccola biblioteca quindi, comprensiva di clip e audio. Compresi i primi interventi in radio del Trio, la formazione artista che ha visto Soleghi al fianco di Anna Marchesini e Massimo Lopez. “Fu Corrado Guerzoni, che era direttore di Radio2, a darmi questa opportunità”, racconta, “dopo aver fatto una prima collaborazione con il programma Chiamate Roma 3131, che all’epoca era condotto da lui, mi convocò nel suo ufficio e mi offrì la possibilità di realizzare una trasmissione tutta mia, scritta e condotta da me. Chiamai al mio fianco Anna Marchesini e da lì iniziò tutto”.



Oggi, lunedì 13 aprile 2020, Techetechetè trasmetterà nel primo pomeriggio uno speciale sul Trio, mostrando i momenti più belli dei lavori di Tullio Solenghi e dei due amici e colleghi storici. “Quando iniziamo a collezionare i nostri primi successi”, confessa ancora al quotidiano, “fummo chiamati dall’allora direttore di Rai 1 Emmanuele Milano, perchè aveva dei progetti per noi. Eravamo felicissimi, ma siccome spesso accade che le belle intenzioni dei dirigenti siano poco aderenti a fatti concreti, perché magari ti promettono mari e monti e poi non si realizzano, decidemmo di portarci appresso un piccolo walkman”. Così i tre artisti nascondono il dispositivo nella borsa della Marchesini, registrano tutto e archiviano. Prima di incontrare Milano però, i tre comici hanno fatto anche delle prove a casa. “Massimo imitava la voce del direttore che ci diceva delle cose”, racconta, “Anna ed io rispondevamo alle sue proposte e così via… tanto per vedere che effetto faceva”. Le cose però non andranno come previsto: una volta di fronte al direttore, Anna sbaglierà a premere il pulsante e farà partire la registrazione di Lopez. Ed è in quel momento tuttavia che nascono I Promessi Sposi, uno show in cinque puntate in cui i tre comici ripercorrono in chiave comica il celebre romanzo di Alessandro Manzoni.