Tumore ai polmoni, scoperto un farmaco innovativo che potrebbe rivoluzionale le cure per alcuni pazienti, in particolare quelli ALK positivi. Come riporta il Corriere della Sera, questa opzione terapeutica è già disponibile anche in Italia, grazie all’autorizzazione Aifa per la rimborsabilità del preparato. Il prodotto si chiama Lorlatinib, ed è efficace principalmente per bloccare le metastasi cerebrali e fermare la progressione della malattia. In due differenti categorie di malati, anche se già in cura: quelli con tumore al polmone a piccole cellule in fase avanzata e con traslocazione di ALK, che precedentemente non sono stati trattati con la stessa tipologia di farmaci.
E sui malati con tumore che non risponde più alle precedenti terapie. Il farmaco si presenta in forma di compresse, da assumere a casa quotidianamente, ed è stato progettato per agire a livello cerebrale perchè in grado di superare la barriera ematoencefalica. Il carcinoma polmonare ALK positivo infatti è un sottotipo di tumore che è particolarmente aggressivo e provoca metastasi cerebrali in circa la metà dei pazienti.
Come funziona Lorlatinib, il nuovo farmaco per la cura del tumore ai polmoni ALK positivo
Il nuovo farmaco Lorlatinib, in grado di bloccare la progressione del tumore ai polmoni a piccole cellule ALK positivo, ha ottenuto l’autorizzazione dopo il successo dimostrato grazie ai test clinici. Alla sperimentazione hanno partecipato 296 pazienti in trattamento presso 104 ospedali di 23 paesi in tutto il mondo ed hanno mostrato anche una bassa incidenza di effetti collaterali. Il tipo di carcinoma sul quale la cura innovativa ha particolarmente effetto, è un tumore che si sviluppa prevalentemente nelle persone giovani, sotto i 50 anni e non fumatori o che hanno smesso da tempo di fumare.
Lorlatinib era già disponibile per i soggetti trattati in precedenza ma che non hanno risposto alla chemioterapia, ora può essere somministrato anche ai pazienti con metastasi cerebrali e tumore in stadio avanzato. Filippo De Marinis, presidente dell’Associazione Italiana Oncologia Toracica, ha dichiarato al Corriere della Sera: “Durante i test il 72% dei partecipanti ha visto sparire le metastasi cerebrali e un ulteriore 10% ha comunque avuto una risposta intracranica; il 64% dei malati a tre anni dall’inizio di Lorlatinib non è andato in progressione“.