L‘intelligenza artificiale gioca un ruolo fondamentale anche nella medicina. Proprio nell’imaging diagnostico si trova uno dei campi di applicazione più rivoluzionari e importanti della tecnologia stessa. Un esempio è la colonscopia, che permette appunto di diagnosticare patologie come il tumore al colon, ma non solamente. Molti studi dimostrano come l’utilizzo di endoscopia e intelligenza artificiale allo stesso tempo aumenti del 10- 13% la capacità di diagnosticare la presenza di corpi estranei, come polipi, nel colon. La tecnologia riesce a trovare anche quelli di dimensioni molto piccole.



I benefici sono anche in termini di maggiore sostenibilità economica. Uno studio pubblicato sul The Lancet Digital Health in collaborazione con l’Università di Oslo, coordinato da Alessandro Repici e Cesare Hassan, docenti di Humanitas University, ha dimostrato come migliori il rapporto costo-efficacia. Infatti nonostante gli esami siano molto dispendiosi, si riducono i costi della terapia.



L’intelligenza artificiale riduce i costi

Alessandro Repici, direttore del Dipartimento di Gastroenterologia di Humanitas e docente di Humanitas University, ha dichiarato: “Il dispositivo, applicato alla colonscopia, aiuta il medico a identificare alterazioni del colon che potrebbero sfuggire all’attenzione dell’occhio umano e quindi minimizza il rischio di una mancata diagnosi”. Secondo le ricerche scientifiche, circa il 20% delle lesioni possono sfuggire alla diagnosi. Il The Lancet Digital Health spiega come l’utilizzo di questi software richieda un investimento molto alto: l’esame con l’intelligenza artificiale richiede circa 19 dollari – ovvero 18 euro – in più rispetto ad esami di routine.



Lo studio ha però dimostrato che nel giro di 30 anni, questi investimenti non solamente vengono ammortizzati ma generano anche un risparmio. Gli strumenti infatti migliorano il tasso di diagnosi del 44% e riducono gli errori. Questo porta a lungo andare alla riduzione dei costi di terapia grazie alla maggiore prevenzione. Repici conclude: “I fondi del Pnrr, tutti quelli dedicati all’innovazione digitale, dovrebbero prevedere l’introduzione dell’Ia in medicina. Come ricercatore e clinico, la mia aspettativa è che ci sia un’implementazione massiva dei sistemi a supporto del medico per migliorare la diagnostica”.