Totò Schillaci è stato ricoverato in ospedale in questi giorni per alcune complicazioni legate al tumore al colon retto. La star di Italia ’90, calciatore siciliano amatissimo dai nostri connazionali anche dopo il ritiro dal calcio, ha scoperto di avere un male incurabile nel 2022, a gennaio di due anni fa. Si tratta purtroppo, come ricorda il Corriere della Sera, del secondo tumore in assoluto più diffuso in Italia e la particolarità è che colpisce anche le persone più giovani, con casi che sono in aumento.



Proprio il quotidiano di via Solferino ha cercato di approfondire la questione, cominciando dall’evidenziare quali siano le ultime terapie per contrastare il tumore al colon retto. Ha così interpellato il professore Antonio Russo, oncologo dell’università di Palermo, che ha sottolineato come vi siano oggi dei farmaci biologici che sono in grado di bloccare l’avanzata del tumore, ma anche l’immunoterapia si sta rivelando efficace, anche nei pazienti che presentano metastasi, così come la classica chemioterapia, che come sottolinea Russo “funziona bene in moltissimi casi”.



TUMORE AL COLON RETTO: PIU’ DI 6 PAZIENTI SU 10 VIVO DOPO 5 ANNI

Ovviamente ogni paziente che ha il tumore al colon retto è a se, e dipende sempre dalla gravità di ogni caso, dall’aggressività del tumore e in che momento lo stesso viene scoperto, quindi quando è stata effettuata la diagnosi. C’è un dato che è importante sapere, ovvero, che più di sei pazienti su dieci è vivo dopo cinque anni la diagnosi, un dato in aumento che conferma quante siano le persone che riescono a convivere anche dopo aver scoperto il tumore facendo una vita quasi normale.

C’è inoltre da sapere che esistono diverse forme di tumore al colon retto, come ad esempio il carcinoma colon rettale, che sempre il dottor Russo definisce “una neoplasia estremamente eterogenea dal punto di vista genetico-molecolare”, e per cui è fondamentale capire quali siano le mutazioni del dna di un paziente e le caratteristiche molecolari del tumore. Ma quali sono i sintomi del tumore al colon retto, che come molti altri cancri non si evidenzia nelle prime fasi?



TUMORE AL COLON RETTO: A COSA BISOGNA PRESTARE ATTENZIONE

Se dopo i 50 anni si nota sangue nelle feci, perdita di peso (altro indizio classico), spossatezza, un po’ di febbre, e la necessità di andare in bagno spesso e volentieri, allora in quel caso è meglio rivolgersi il prima possibile al proprio medico di fiducia. Come ripetono più volte gli esperti, è fondamentale prevenire piuttosto che curare, di conseguenza per individuare il tumore al colon retto va effettuato il test Sof, quello che ricerca il sangue occulto nelle feci.

Purtroppo nel 20 per cento dei casi questo tipo di tumore emerge quando è ormai troppo tardi, portando così il paziente a morire a causa delle metastasi che si sono già sviluppate. Stando a quanto specificato ancora dal dottor Russo, di solito il tumore al colon retto nasce come adenomi o polipi nella zona colon-rettale e che ci impiegano circa dieci anni per trasformarsi in tumore, ed ovviamente è fondamentale fare il test in questo arco di tempo, andando così ad individuare il “materiale sospetto” prima che sia troppo tardi. Il test è gratuito ogni due anni per la fascia di età 50-69 anni, e stando a Russo evita il tumore il nove casi su 10.