Gianluca Vialli si presenta all’appuntamento di Notte Azzurra, su Raiuno, apparentemente in gran forma. L’ex attaccante della Sampdoria si mostra spensierato e coinvolto nell’atmosfera festosa del programma, nonostante quello che ha passato. Gianluca Vialli infatti ha trascorso gli ultimi due anni a combattere contro il tumore al pancreas. Una malattia che come lui stesso ha ammesso in diverse occasioni ha cambiato le sue prospettive di vita, ma anche sviluppato un forte senso di gratitudine. Vederlo in forma è una soddisfazione per tutti i tifosi di calcio. Amadeus lo omaggia con un filmato che riassume alcune delle sue perle sfoderate insieme a Mancini con la maglia della Sampdoria durante la sua carriera da calciatore. Ma adesso la partita che Gianluca Vialli vuole vincere definitivamente è quella contro il tumore. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)
Gianluca Vialli a Notte Azzurra dopo la malattia
Gianluca Vialli torna in campo ma sicuramente in questi due anni non ha mai smesso di combattere. A dargli filo da torcere è stata la sua malattia, il tumore al pancreas, contro cui ha voluto combattere con le unghie e con i denti ma, soprattutto, cercando di darsi degli obiettivi proprio come ha fatto per il calcio in questi suoi anni di soddisfazioni e vittorie. Ad ammetterlo è stato lui stesso confidando di essersi posto prima un obiettivo a lungo termine ovvero non morire prima dei suoi genitori e, soprattutto, accompagnare le sue figlie all’altare. Poi in mezzo il campione ci ha messo anche gli obiettivi di breve termine ovvero superare l’intervento, affrontare la chemio e la radio e poi rimanere in forma per esibire ancora un bel fisico una volta al mare. La filosofia di un grande campione è applicabile a tutto e anche in questo caso ha funzionato.
Tumore al pancreas, qual è la malattia di Gianluca Vialli?
Nell’intervista rilasciata a La Repubblica, Gianluca Vialli ha raccontato di non voler più scappare dalla sua parte segnata e provata e di non sentire più vergogna nemmeno quando piange proprio perché le sue priorità sono cambiate: “A dicembre ho concluso 17 mesi di chemioterapia, un ciclo da 8 e un altro da 9 mesi. Un percorso durissimo dal punto di vista fisico e mentale, anche per uno tosto come me”. Sicuramente la strada verso la completa guarigione è ancora lunga e lui lo sa bene tanto che si dice felice un po’ sottovoce e poi spiega che la normalità sarà quando si vedrà bene allo specchio, quando i suoi peli ricresceranno: “Può sembrare strano, ma in questo momento mi sento più fortunato rispetto a tanti altri”. Come sarà rivederlo in campo questa sera?