Il tumore alla vescica ha un incidenza elevata sulla popolazione mondiale, tanto che negli Stati Uniti è il quinto cancro più diffuso, e anche in Italia, come riferisce la Fondazione Umberto Veronesi, i casi sono in aumento sia tra uomini che tra donne. I più colpiti restano gli uomini, che sono oltre 23.000, anche se in cinque anni i casi femminili sono aumentati dell’11%. Arriva però una bella notizia dal punto di vista della cura. Come apprendiamo da StartMag la Food and Drug Administration (FDA) statunitense, infatti, ha dato il via all’azienda farmaceutica Johnson & Johnson ai fini della messa in atto della terapia innovativa al suo farmaco Tar-200 per il trattamento dei pazienti affetti da tumore alla vescica non muscolo invasivo ad alto rischio che non rispondono all’immunoterapia Bacillus Calmette-Guérin (Bcg).
Questa designazione ha lo scopo di accelerare lo sviluppo e la revisione normativa del farmaco poiché è destinato al trattamento di una patologia potenzialmente letale.
TUMORE ALLA VESCICA: COME AGIRÀ IL NUOVO FARMACO
Il farmaco di Johnson & Johnson, TAR-200, è un nuovo sistema sperimentale progettato per fornire un rilascio locale prolungato di gemcitabina nella vescica. È pensato per quei pazienti che non rispondono all’immunoterapia Bacillus Calmette-Guérin (Bcg) e non sono eleggibili o hanno scelto di non sottoporsi a cistectomia radicale.“TAR-200 rappresenta un nuovo approccio interventistico per il trattamento del tumore alla vescica localizzato, dove oggi, purtroppo, le opzioni sono limitate e comprendono l’antiquata terapia con Bcg o la cistectomia radicale”. Queste le parole di Kiran Patel, vicepresidente dello sviluppo clinico. Attualmente infatti, riferisce J&J, la cistectomia radicale è raccomandata per i pazienti affetti da tumore alla vescica non muscolo invasivo che non rispondono alla terapia con Bcg, con oltre il 90% di sopravvivenza cancro-specifica se eseguita prima della progressione muscolo invasiva.
Lo studio in corso di fase 2b sta inoltre valutando la sicurezza e l’efficacia di TAR-200 in combinazione con cetrelimab, TAR-200 da solo o cetrelimab da solo per i pazienti con carcinoma in situ (Cis) non responsivi al trattamento Bcg, non eleggibili o che hanno deciso di non sottoporsi a cistectomia radicale. Il cetrelimab, che viene somministrato per via endovenosa, è un anticorpo monoclonale in fase di sperimentazione, studiato per il trattamento del tumore della vescica, della prostata, del melanoma e del mieloma multiplo come parte di un regime di combinazione.