Dopo il vaccino contro il Covid, arriva quello per il cancro. Questo è il piano di Moderna, che sta raccogliendo i primi risultati sul fronte dell’oncologia. La casa farmaceutica americana ha messo a punto un vaccino personalizzato, combinato con un farmaco contro il cancro di Merck, che scongiura la recidiva del melanoma della pelle dopo l’intervento chirurgico nei pazienti. Questo quanto emerso da uno studio clinico di fase intermedia che ha coinvolto su 150 volontari. Il vaccino contro il cancro di Moderna unito al farmaco immunoterapico Keytruda di Merck è in grado di ridurre il rischio di recidiva o morte dei pazienti di circa il 44% rispetto al solo farmaco.



Mentre le azioni di Moderna salivano del 20% al Nasdaq dopo l’annuncio, è bene precisare che i risultati, definiti statisticamente significativi anche se non esaminati da scienziati indipendenti, aprono le porte ad una nuova classe di vaccini per curare le malattie anziché prevenire le infezioni, come accade per quelli tradizionali. Dunque, si ampliano le applicazioni per la tecnologia a mRna di Moderna, finora usata solo per il vaccino anti Covid.



COME FUNZIONA VACCINO ANTI CANCRO MODERNA-MERCK

Moderna e Merck puntano ora ad uno studio più grande, da condurre l’anno prossimo, per confermare la sicurezza e l’efficacia della combinazione tra il vaccino a mRna e il farmaco Keytruda. In questo modo, si spianerebbe la strada alla possibile approvazione normativa del vaccino sperimentale contro il cancro. Inoltre, le due aziende farmaceutiche vogliono testare tale combinazione anche per altri tipi di cancro. «Non vogliamo perdere tempo. Di fronte a dei dati così forti, questo per me è un momento simile al Covid», il commento di Stephane Bancel, amministratore delegato di Moderna. Ma lo sviluppo del vaccino anti cancro è complesso, visto che si tratta di un prodotto ad hoc per paziente. Infatti, si comincia con una biopsia del tumore del paziente, che viene quindi analizzato. Vengono identificate le mutazioni nelle cellule tumorali, i cosiddetti neoepitopi. Moderna ne seleziona fino a 34 che possono indurre una risposta immunitaria forte e incorpora i loro codici genetici in un vaccino. Quando viene iniettato nel paziente, il vaccino fornisce alle cellule del paziente le istruzioni per produrre i neoepitopi che devono innescare la risposta immunitaria per distruggere le cellule tumorali.

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