Dopo Fedez, parla il medico che lo ha operato dopo che al rapper è stato diagnosticato un tumore neuroendocrino del pancreas. Si tratta del professor Massimo Falconi, ordinario all’università Vita Salute e primario di Chirurgia del pancreas al San Raffaele di Milano. Dal 2019 è un centro di eccellenza nella cura di questi tumori. Lui per sei ore ha operato martedì scorso Fedez, asportando una porzione del pancreas dove era stato individuato, appunto, un tumore di questo tipo. “Ma l’intervento non è la prassi: dipende da paziente a paziente, nonché dallo stadio in cui la neoplasia si trova nel momento in cui viene fatta la diagnosi“, ha dichiarato a Repubblica. Rispetto all’adenocarcinoma pancreatico, che ha una prognosi pessima, il tumore diagnosticato a Fedez ha maggiori possibilità di guarigione. “Ovviamente, tutto è connesso alla precocità della diagnosi: quanto prima questa avviene, tanto maggiori sono le possibilità di cura. Non è un messaggio ottimista, ma reale“.



Per quanto riguarda l’età, visto che Fedez ha 32 anni e quindi è giovane, ma Falconi precisa che non c’è un’età di maggiore incidenza. “In generale, però, si tratta di forme relativamente rare, sebbene le diagnosi siano aumentate negli ultimi anni grazie al diffuso utilizzo di tecniche radiologiche e di endoscopia che permettono di individuare lesioni anche molto piccole“. Per quanto riguarda le cure, ci sono terapie oncologiche personalizzate, a bersaglio molecolare. “Il motivo è che questo tipo di tumore produce un recettore ormonale che dal punto di vista terapico è come se fosse la serratura di una porta: inserendo la giusta chiave, siamo in grado di regolare la crescita delle cellule tumorali, rallentandola o arrestandola“. Ma c’è anche una radioterapia molecolare mirata, oltre alle chemioterapie. “Ci sono diverse opzioni terapeutiche, che consentono di avere una prognosi migliore a cinque anni per i pazienti: è una buona notizia“. (agg. di Silvana Palazzo)



TUMORE NEUROENDOCRINO PANCREAS, MALATTIA FEDEZ

Tumore neuroendocrino del pancreas, questa la malattia diagnosticata a Fedez, per il quale il cantante è stato sottoposto un intervento al San Raffaele di Milano. A rivelarlo lo stesso artista in un post social. Si tratta di una neoplasia rara nota anche come tumore delle cellule insulari, in quanto insorgono nei tessuti endocrini del pancreas. Le sindromi cliniche che può causare sono diverse, perché è in grado di secernere diversi ormoni peptidici, come insulina, gastrica, glucagone e pepite intestinale vasoattivo. Ma il 50-75% dei NET, come vengono anche chiamati i tumori neuroendocrini del pancreas, non sono funzionanti, cioè non sono associati ad una sindrome ormonale.



Lo spiega il Centro Chirurgico del Pancreas del Policlinico Gemelli di Roma, uno dei centri specializzati che tratta un tumore così raro. Fino a vent’anni fa, la maggior parte di questi tumori vengano rilevati dopo una sindrome ormonale, mentre quelli “non funzionanti” si presentano più tardi nel corso della malattia con sintomi come compressione locale o malattia metastatica, perdita di peso, anoressia e nausea. Invece quelli funzionali differiscono per il tipo di ormone prodotto.

SINTOMI E CURE TUMORE NEUROENDOCRINO DEL PANCREAS

Gli insulinomi sono tumori neuroendocrini del pancreas che si presentano con ipoglicemia episodica. Questa può causare confusione, alterazioni della vista, comportamenti insoliti, palpitazioni, diaforesi e tremori, amnesia. Invece i gastronomi si presentano tramite l’ulcera peptica, in questo caso anche la diarrea può essere un sintomo importante. Per quanto riguarda il glucagonoma, la sindrome associata è caratterizzata da eritema migratorio necrolitico, cheilite, diabete mellito, anemia, perdita di peso, diarrea, trombosi venosa e sintomi neuropsichiatrici. Invece i principali disturbi legati alla sindrome del VIPoma sono diarrea acquosa, ipopotassiemia e ipocloridria.

La terapia del tumore neuroendocrino del pancreas è multidisciplinare. L’asportazione chirurgica è il trattamento di prima scelta ed è quello più efficace. Ma si possono eseguire iniezioni mensili di un ormone sintetico analogo della somatostatinaa per rallentare la crescita del tumore. Nei casi in cui il tumore cresce comunque, si passa alla chemioterapia, con due farmaci scoperti recentemente che interferiscono selettivamente sull’accrescimento tumorale. Infine, Humanitas spiega che è prevista anche la terapia radiometabolica o radiorecettoriale. Si tratta di un radiofarmaco iniettato per via endovenosa che agisce in maniera mirata.