Tumore pancreas, uno studio italiano condotto dal San Raffaele di Milano e pubblicato sulla rivista Nature ha scoperto qual è il meccanismo chiave nel progresso dell’infiammazione che costituisce il principale processo di patogenesi di questa malattia. La ricerca rappresenta un punto di svolta che potrebbe dare nuove speranze di cure ai pazienti e nuove strategie preventive per evitarne la comparsa in soggetti a rischio. Una volta conosciuto il “loop infiammatorio” che alimenta la malattia infatti, sarà più facile bloccarlo grazie all’immunoterapia che agirà per attivare la risposta rapida del sistema immunitario.
Come riporta il comunicato ufficiale dell’istituto, il meccanismo scoperto alla base della crescita delle cellule tumorali nell’adenocarcinoma duttale del pancreas: “è basato sull’interazione fra i macrofagi e alcune cellule tumorali caratterizzate da uno specifico profilo infiammatorio e da elevata aggressività“. Indivuduare il giusto target potrà quindi mirare la terapia, permettendo alle cure di arrestare l’interazione, preservare l’integrità dei tessuti e promuovere una migliore risposta dell’organismo all’infezione.
Tumore pancreas, scoperta interazione tra macrofagi e cellule che favorisce l’infiammazione
Lo studio sul meccanismo chiave che innesca l’infiammazione nella progressione del tumore al pancreas è stato sostenuto dalla fondazione AIRC, dal Ministero della salute e dal Consiglio Europeo delle Ricerche, permettendo di pubblicare i risultati che hanno dimostrato l’interazione tra i macrofagi e le cellule tumorali. Il team di scienziati ha definito il processo un “circolo vizioso autoalimentato: i macrofagi rendono le cellule tumorali più aggressive, e le cellule tumorali riprogrammano i macrofagi in grado di favorire l’infiammazione e la progressione della malattia“.
Per questo, l’individuazione del funzionamento dell’attività dei macrofagi, che in vicinanza delle cellule tumorali possono favorire il progresso dell’infiammazione, rappresenta un importante passo avanti, come sostengono due tra i principali autori dello studio, Nicoletta Caronni e Francesco Vittoria: “I risultati, seppure ottenuti per ora in studi solo di laboratorio, sono incoraggianti. Questo approccio ha portato infatti a una riduzione dell’infiammazione e a un rallentamento della crescita del tumore del pancreas“.