Il diritto all’oblio per i guariti di tumore è legge dal 2 gennaio, ora il governo sta attuando pienamente le nuove norme che prevedono anche l’istituzione di un gruppo di lavoro nominato dal Ministero della Salute che metterà a punto i provvedimenti e si occuperà di vigilare sull’osservanza dei regolamenti per evitare discriminazioni e tutelare i diritti di tutti coloro che sono stati affetti da malattie oncologiche. Inserite anche nuove patologie nell’elenco ufficiale di quelle giudicate curabili in meno tempo. Cioè neoplasie tumorali che possono guarire in meno di cinque o dieci anni rispetto a quanto previsto dalla legge.
E l’elenco sarà costantemente aggiornato nel tempo anche tenendo conto delle nuove terapie che verranno approvate. Quest’ultima misura dovrà essere attuata entro il 2 aprile 2024. Tutti i pazienti guariti non dovranno più in alcun modo essere penalizzati, soprattutto nei settori che più erano colpiti dal fenomeno e cioè: concorsi pubblici, contratti bancari, assicurativi, in ambito lavorativo e negli iter per l’adozione.
Diritto all’oblio oncologico, via alla certificazione di guarigione dal tumore
Il diritto all’oblio oncologico, diventato legge grazie ai recenti decreti attuativi, interesserà circa un milione di pazienti, che guariti da un tumore potranno certificare la condizione e non dovranno più essere soggetti a discriminazione sia nelle procedure pubbliche che in quelle private. Dal gruppo di lavoro del ministero, che comprende esperti scienziati e medici specialisti verrà studiato un template per poter compilare la certificazione, anche se questa non è espressamente prevista dalla legge che tutela i soggetti dalla discriminazione. Inoltre sarà possibile giudicare guarita una neoplasia, con criteri individuali e non più in base ai tempi limite imposti per legge.
Che precedentemente erano stati definiti in: 10 anni, ridotti a 5 se la patologia compare prima dei 21 anni di età. Per l’attuazione delle norme comprese nel testo di legge, saranno coinvolte anche le associazioni di pazienti, che potranno partecipare alla promozione di progetti e politiche attive. Nell’attesa della piena attuazione, si dovranno già applicare i nuovi criteri. Come sottolinea il Sole 24 Ore, qualora nei contratti stipulati e concorsi effettuati dopo il 2 gennaio 2024, ci sia la presenza di qualsiasi clausola che non si adegua, questa sarà dichiarata nulla.