Tumori e pandemia, un binomio purtroppo molto attuale. L’avvento del virus ha fatto passare in secondo piano tante altre malattie, come appunto il cancro. A lanciare l’allarme è l’oncologa Maria Concetta Ingemi, che a Studio24 ha spiegato come in questi anni ci sia stato un ritardo importante nelle diagnosi e dunque nelle cure, che potrebbe aver peggiorato tantissimo anche le aspettative di guarigione e di vita dei pazienti: “Questi due anni di pandemia hanno determinato un ritardo nelle diagnosi e nelle cure dei pazienti oncologici. L’emergenza ha poi occupato sale operatorie e terapie intensive. Per paura poi i pazienti hanno tardato nel far visite ed esami diagnostici. La maggior parte di loro manifesta paura nel fare indagini e ricoverarsi e sottoporsi alle cure mediche. I pazienti che sono stati diagnosticati hanno tardato e abbiamo trovato la malattia in fase avanzata soprattutto nel caso di tumori del colon e dei tumori”.



Aumento delle diagnosi tardive anche nel caso dei tumori al seno, come ha spiegato Ingemi: “Tante giovani donne hanno tardato poi ritardi nel sottoporsi ad esami del seno e dunque abbiamo trovato tumori alla mammella in stato avanzato. Le conseguenze le stiamo vedendo già adesso. Ci sono pazienti che se avessero fatto un esame due anni fa non sarebbero arrivati alla fase metastatica. I problemi oncologici sono sicuramente peggiorati”.



Tumori e pandemia, il virus ha peggiorato la situazione

L’avvento della pandemia ha fatto passare in secondo piano i tumori. Chiusi ambulatori, annullate visite, occupate sale operatorie. La situazione è stata davvero tragica e potrebbe esserlo ancora se non ci si organizzerà adeguatamente. A Studio24 ne ha parlato anche Massimo Galli: “Non è un rischio che corriamo ma una certezza. Questi due anni di pandemia, con la ricorrenza di fasi in cui è stato necessario trasformare in reparti Covid gli ospedali, ha determinato un ritardo gravissimo di interventi a tutti i livelli, portando a questioni non risolte, interventi chirurgici importantissimi non attuati perché i letti erano pieni di altre cose. C’era la possibilità di avere questo tipo di cose per persone che andavano curava con urgenza. Tutto questo non è avvenuto e ora gli ospedali hanno liste di attesa con tempi importanti. Dobbiamo fare in modo che questo non si ripeta, dobbiamo essere preparati anche per i prossimi mesi e il prossimo autunno”.



La dottoressa Ingemi ha poi preso nuovamente parola, dando ragione al professor Galli: “Questi due anni ci devono insegnare che dobbiamo organizzarci meglio e dare spazio ai pazienti che hanno bisogno di prestazioni oncologiche, creando percorsi preferenziali per loro perché è assurdo vedere quanta gente ha perso chance e opportunità di cura e guarigione. Il Covid è importante, ci ha coinvolti tutti, ma non dobbiamo essere più impreparati. Dobbiamo curare il Covid ma anche tutte le altre malattie”.