I no vax stanno citando in queste ore sui social il presidente della Lazio, Claudio Lotito, e mettendo in collegamento le malattie che hanno colpito Sinisa Mihajlovic e Gianluca Vialli. Nei giorni scorsi, infatti, il numero uno biancoceleste aveva sottolineato come, a suo avviso, fosse necessario approfondire l’origine di certi mali che colpiscono gli sportivi, lasciando intendere che le situazioni dell’ex tecnico del Bologna, morto a 53 anni, e dell’ex capo delegazione della Nazionale italiana, ricoverato a Londra, potrebbero essere collegate. Sui vaccini anti-Covid, poi, Lotito ha detto (come riporta “Open”): “Servono e vanno fatti, ma nessuno sa quello che potranno determinare in futuro”.
Così, in queste ore i no vax hanno individuato nel presidente della Lazio il loro “paladino”, utilizzando le sue dichiarazioni per perorare le loro tesi sui social, sui siti web del settore e su Telegram. Fra i portali telematici no vax, “Open” ha segnalato “Eventi Avversi”, sulle cui colonne si legge: “Lotito su Mihajlovic: ‘Va capito cosa sta causando tutte queste malattie’. Iniziano a vacillare le certezze?”. Un tema che ha spinto a intervenire online anche il dottor Giulio Tarro, il quale già nelle fasi acute della pandemia di Coronavirus aveva esternato le proprie riflessioni.
NO VAX ASSOCIANO MALATTIE DI MIHAJLOVIC E VIALLI, IL DOTTOR GIULIO TARRO AGGIUNGE: “BISOGNEREBBE ESAMINARE IL QUADRO ONCOLOGICO DI SINISA”
Tarro, ha chiarito “Open”, ha affermato che servirebbe “esaminare il quadro oncologico del paziente (Mihajlovic, ndr) e valutare com’era prima che gli venissero somministrati i vaccini” anti-Covid. I no vax hanno rilanciato le sue parole, ma per correttezza d’informazione occorre evidenziare che tanto Mihajlovic quanto Vialli hanno scoperto i rispettivi mali che li hanno colpiti molto prima dell’avvento del virus SARS-CoV-2 sulla scena mondiale (Sinisa nell’estate 2019, Gianluca addirittura nel 2017).
Tarro, ritwittato da numerosi no vax, ha quindi voluto porre in correlazione “l’RNA messaggero del Coronavirus” con il “precipitare” delle diagnosi precoci dei tumori. Tuttavia, ha spiegato “Open”, tale tipologia d’associazione “non trova fondamento, in quanto le diagnosi precoci erano fortemente diminuite in seguito all’inizio della pandemia, come si nota dal grafico riportato dal report 2022 di AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) relativo all’incidenza di nuove diagnosi di tumore nel 2020 rispetto al 2019 per sede e sesso”.