Paolo Veronesi, ordinario in Chirurgia Generale all’Università degli Studi di Milano e presidente della Fondazione Veronesi, è stato intervistato ieri sera negli studi del consueto talk condotto da Fabio Fazio su Rai Tre, Che Tempo Che Fa. L’ospite d’eccezione ha parlato della sua materia, dei tumori, soffermandosi in particolare su un test genetico che può salvare la vita del paziente: “Ci sono quasi 400.000 casi nel 2022 di nuove diagnosi di tumore nel nostro Paese, quindi molto più di 1.000 casi ogni giorno; però, la notizia buona è che, per esempio, rispetto a pochi anni prima, ci sono 3,6 milioni di persone in Italia che hanno avuto una diagnosi di tumore e stanno bene”.



E ancora: “È calata la mortalità quindi ci sono molte più guarigioni e, anche nei casi che magari non si possono ancora guarire si può però cronicizzare questa malattia per molti e molti anni e questo grazie alle terapie innovative che ogni anno la ricerca ci dà. Quindi è importante continuare a sostenere la ricerca”. E soffermandosi sul test genetico, Paolo Veronesi ha spiegato: “Si può sapere se si ha una predisposizione genetica a sviluppare un tumore semplicemente facendo un test genetico che prevede di analizzare, ad esempio, BRCA1 e BRCA2. È un prelievo di sangue banalissimo. Ci sono delle persone in cui la storia familiare o personale consiglia di fare il test genetico e il genetista, che è quindi il primo interlocutore di queste persone, fa sì che si possa fare il test genetico ed è tutto gratuito, cioè rimborsato dal Sistema Sanitario Nazionale”.



PAOLO VERONESI E ROBERTO BURIANI SUI TUMORI A CHE TEMPO CHE FA

A fianco di Paolo Veronesi vi era il professor Roberto Burioni, noto virologo del San Raffaele ormai da anni presenza fissa di Che Tempo Che fa: “Molti telespettatori avranno letto di Angelina Jolie o Bianca Balti che si sono fatte rimuovere chirurgicamente il seno per evitare il rischio di insorgenza di un cancro. Perchè l’hanno fatto? Un cancro è costituito da cellule del nostro corpo che si replicano senza controllo”.

“In generale – ha aggiunto Burioni – un agente cancerogeno come il fumo va ad alterare il dna, scombina la regolazione e rompe il freno. Immaginiamo le nostre cellule in cima ad una collina con il freno a mano tirato, se arriva qualche cosa che toglie il freno mano inizia a scivolare e questo è il cancro. In alcuni casi si eredita dai genitori il freno difettoso, è ereditaria la predisposizione al cancro. In Bianca Balti c’è questo freno che tende a rompersi e che causa addirittura l’80 per cento di cancro al seno nelle donne, un’altissima probabilità”.