La Tunisia ha portato centinaia di migranti subsahariani al confine con la Libia e li ha abbandonati a se stessi, mentre l’Unione europea negozia un accordo proprio con il Paese nordafricano per arginare i flussi migratori verso l’Europa. Lo denuncia Human Rights Watch, organizzazione non governativa internazionale che difende i diritti umani. In una nota dichiara che 500-700 migranti sono stati espulsi domenica dopo alcuni scontri con cittadini tunisini nella città costiera di Sfax e sono rimasti senza cibo, riparo o assistenza medica.



Lauren Seibert, ricercatrice sui diritti dei rifugiati e dei migranti che è stata in contatto con loro, ha detto che il gruppo è stato accerchiato da soldati di Tunisia e Libia che hanno impedito loro di muoversi. «I migranti mi hanno raccontato di essere stati picchiati quando hanno cercato di andare in una delle due direzioni». Le tensioni tra tunisini e africani subsahariani a Sfax ci sono da mesi. «La polizia di Sfax ha preso provvedimenti arbitrari contro chiunque avesse la pelle nera», aggiunge Seibert, spiegando che nei giorni scorsi un tunisino e un uomo del Benin sono stati uccisi in scontri.



CRISI MIGRANTI, UE TRATTA CON LA TUNISIA

Il presidente della Tunisia, Kais Saied, è accusato di aver scatenato la crisi migranti, dopo aver dichiarato a febbraio che gli immigrati facevano parte di una cospirazione per cambiare la composizione demografica del Paese. Le sue dichiarazioni hanno scatenato un’ondata di violenza razzista contro gli africani subsahariani in Tunisia. Nel frattempo, vanno avanti i colloqui tra Bruxelles e Tunisi che potrebbe portare l’Unione europea ad offrire un sostegno di oltre 1 miliardo di euro all’economia tunisina in difficoltà e per arginare il flusso migratorio dalle sue coste verso l’Europa. Il pacchetto, che riguarda anche 105 milioni di euro per il controllo delle frontiere, è stato annunciato il mese scorso durante una visita a Tunisi della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ma la definizione dei dettagli sta richiedendo più tempo del previsto, come riportato dal Financial Times.

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