Tunisia, dopo lo sblocco dei fondi Ue e l’accordo formalizzato con la firma ufficiale del governo nell’impegno contro i flussi migratori, nasce un nuovo piano per il rafforzamento dei controlli che dovrebbero bloccare le partenze di clandestini sulle imbarcazioni dirette verso le coste europee. Una nuova area Sar “Search and Rescue”, per l’individuazione e il salvataggio dei migranti nelle acque vicine alla costa. Un provvedimento unico, che non era mai stato attuato in precedenza e che prevede in aggiunta un centro di coordinamento con la collaborazione della Guardia Costiera tunisina, che verrà appositamente addestrata per istituire un quartier generale di controllo sulle attività dei flussi.
Soddisfazione da parte dei mediatori diplomatici di Bruxelles per la messa in pratica del memorandum, dopo le mediazioni sull’intesa. Soprattutto perchè, come sottolinea il quotidiano Il Messaggero, la Tunisia restava l’unico Stato, tra quelli affacciati sul Mediterraneo, a non aver ancora istituito la zona Sar. Misura necessaria, visto che le coste tunisine sono il principale punto di partenza dei traffici illegali tra l’Africa e l’Italia.
Tunisia, piano anti migranti: zona Sar e centro di coordinamento sulla costa per bloccare partenze
Dopo l’aumento degli sbarchi di migranti, registrato nei mesi scorsi sulle coste italiane, la Tunisia istituisce nuovo piano di controllo e ricerca per arginare il fenomeno delle partenze di clandestini verso l’Europa. Una zona Sar, all’interno della quale si potranno segnalare le imbarcazioni, ed intervenire in caso fossero necessarie le operazioni di salvataggio per navi in dissesto. Fino ad oggi, a causa della mancanza di un accordo e di un progetto concreto da parte del governo tunisino, le incombenze erano state riservate all’Italia e a Malta.
Ora invece, come afferma un funzionario europeo al quotidiano Euractiv, la volontà di mantenere le promesse fatte in seguito all’accordo, per il quale c’era stato l’impegno concreto di Giorgia Meloni e di Ursula Von der Leyen, dimostrerebbe che il memorandum non è rimasto solo un pezzo di carta ma che sta iniziando a produrre risultati. Il provvedimento però è stato aiutato anche dai finanziamenti europei, in particolare dei 105 milioni di euro previsti per il rafforzamento della lotta contro l’immigrazione clandestina. E dovrebbe contribuire a limitare gli sbarchi nei prossimi mesi, in aggiunta alla diminuzione delle attività dei trafficanti dovute alle condizioni meteo invernali.