Il Consiglio di Stato ha ribaltato la decisione presa precedentemente di considerare la Tunisia un porto non sicuro: nella nuova sentenza ha dato ragione al governo Meloni, andando invece contro alle Ong. Così, dopo la nuova sentenza dei giudici, l’Italia potrà mettere in acqua le sei motovedette che serviranno a contrastare gli sbarchi a Lampedusa. La sentenza di Palazzo Spada ha stabilizzo che “le norme evocate dalle associazioni ricorrenti (le Ong), non risultano applicabili”: questa si riferisce al memorandum fra Italia e Tunisia, che prevede motovedette per il “rafforzamento delle capacità della Guardia Nazionale del ministero dell’Interno tunisino nell’attività di sorveglianza delle frontiere marittime, finalizzate al contrasto dell’immigrazione irregolare”.
Nella sentenza del Consiglio di Stato viene citata poi anche la Guardia di Finanza, stabilendo che questa è “incaricata di supportare le autorità tunisine comprese le attività di addestramento degli equipaggi in mare, la consulenza, l’assistenza la formazione e il tutoraggio del personale per una corretta ed efficiente gestione della flotta”. Infine, come si legge nell’ordinanza, le Fiamme gialle serviranno a innalzare i livelli di tutela e salvaguardia dei migranti in mare all’interno della zona SAR della Tunisia.
Foti: “Sì” alla consegna delle sei motovedette”
L’ordinanza del Consiglio di Stato è arrivata giovedì e dà ragione al ministero dell’Interno ribaltando la decisione precedente che aveva ordinato di sospendere la consegna delle sei motovedette ai tunisini. Il decreto del 18 giugno stabiliva che fossero “prevalenti le esigenze di tutela rappresentate da parte appellante”, ossia le Ong, poiché la Tunisia non era considerabile come “un porto sicuro”. Nel dettaglio il presidente della terza sezione del Consiglio di Stato, Michele Corradino, aveva stabilito che esistevano caratteri d’urgenza per i porti tunisini che nell’ultima sentenza sono stati definiti come sicuri.
Soddisfazione è stata espressa da Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera: “La decisione definitiva del Consiglio di Stato conferma, come sostenuto dal Governo italiano, che la Tunisia è un porto sicuro, con buona pace di quanto sostenuto nel giudizio dalle Organizzazioni non governative che si opponevano all’invio di 6 motovedette italiane al predetto Stato”. Secondo il politico di Fdi sarebbe fallito miseramente il tentativo delle Ong di bloccare “in nome di una sinistra e strampalata visione ideologica dei fenomeni migratori, l’azione del governo Meloni volta a contrastare il traffico illegale di immigrati”