FIRMATO IL MEMORANDUM TUNISIA-UE: ECCO IL PATTO IN 5 PILASTRI, DAI MIGRANTI ALL’ENERGIA

«Abbiamo raggiunto un obiettivo molto importante che arriva dopo un grande lavoro diplomatico. Il Memorandum è un importante passo per creare una vera partnership tra l’Ue e la Tunisia»: lo ha detto la Premier Giorgia Meloni al termine del delicato incontro con il Presidente tunisino Kais Saied nel palazzo di Cartagine, alla presenza della Presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen e del Premier dimissionario olandese Mark Rutte. L’intesa siglata oggi dopo il complesso lavoro diplomatico portato avanti nelle ultime settimane da Meloni, Rutte e Bruxelles rappresenta una sorta di «modello» per «le relazioni tra l’Ue e i Paesi del Nord Africa».



La firma del memorandum d’intesa era proprio l’obiettivo della missione e consta in 5 pilastri fondamentali: assistenza macrofinanziaria dell’Ue, rafforzamento dei legami economici, cooperazione sull’energia verde, migrazione e promozione dei contatti tra le persone. Tra gli elementi più importanti di questo memorandum Tunisia-Ue vi sono i 150 milioni di fondi Ue sbloccati a sostegno del bilancio dello Stato nordafricano (da tempo ormai impegnato in un braccio di ferro con il Fondo Monetario Internazionale per lo sblocco degli aiuti, ndr) e altri 105 milioni per la gestione dei flussi migratori verso l’Europa. «Il Team Europe è tornato a Tunisi. Un mese fa eravamo qui insieme per lanciare un nuovo partenariato con la Tunisia. E oggi lo portiamo avanti. Tunisia e Unione europea siano legate da una storia comune e dalla geografia ma anche da interessi strategici», ha scritto su Twitter la leader Ue al termine della conferenza stampa.



PATTO CON LA TUNISIA: COSA HANNO DETTO MELONI E VON DER LEYEN

Ed è proprio nella lunga fase di dichiarazioni alla stampa che i 4 leader sottolineando i diversi punti in campo nello strategico memorandum siglato tra Tunisia e Unione Europea: «Dobbiamo trovare delle vie di collaborazione alternative a quelle con il Fmi, che è stato stabilito dopo la seconda Guerra mondiale. Un regime che divide il mondo in due metà: una metà per i ricchi e una per i poveri e che non doveva esserci», rileva il Presidente Saied. Da Rutte si sottolinea invece il «promettente inizio di una partnership strategica onnicomprensiva. Lavoriamo per porre fine alla morte di persone che tentano di attraversare il mare: serve fermare i trafficanti che sfruttano la disperazione dei migranti».



Secondo la leader della Commissione Europea i team da mesi lavoravano a questo memorandum, «per realizzare rapidamente un pacchetto forte, che rappresenta un investimento nella nostra prosperità condivisa, nella stabilità e nelle generazioni future. Noi oggi più che mai sulla migrazione abbiamo bisogno di una efficace cooperazione. Dobbiamo combattere le atttività dei trafficanti, che sfruttano vite umane secondo un modello di business incosciente. Lavoreremo con la Tunisia in operazioni anti-trafficanti, aumenteremo il coordinamento nelle operazioni Sar e nel controllo delle frontiere e sui rimpatri nel pieno rispetto del dirittio internazionale. Per questo erogheremo più di cento milioni di euro». Il “buon pacchetto da attuare” è quanto poi viene rilevato anche dalla Premier Giorgia Meloni volata in Tunisia dopo la mattinata di presenza a Pompei: «Abbiamo raggiunto un obiettivo molto importante che arriva dopo un grande lavoro diplomatico. Il memorandum è un importante passo per creare una vera partnership tra l’Ue e la Tunisia». Sempre l’accordo raggiunto oggi permette, aggiunge la leader FdI, «di affrontare in maniera integrata la crisi migratoria. Come diplomazia italiana abbiamo a lungo lavorato per questo obiettivo». Un partenariato del genere, conclude Meloni, «sarebbe stato impensabile fino a qualche mese fa, lo dico con orgoglio ma anche con gratitudine nei riguardi della Commissione. Il Memorandum è un punto di partenza». Convocata per domenica 23 luglio prossimo la conferenza internazionale sulla migrazione a Roma: «ci sarà il presidente Saied tra i protagonisti ma parteciperanno diversi capi di Stato e di governo mediterranei. Lo considero l’inizio di un percorso che può consentire una partnership diversa dal passato».