Dopo gli scontri che ci sono stati a Pioltello, il Ramadan torna a far discutere con nuove polemiche che si stanno sollevando dal piccolo comune di Turbigo, nuovamente nel milanese. La comunità musulmana, infatti, già da più di un mese ha presentato tre volte (una effettiva e due solleciti) una richiesta al Comune affinché individui e conceda l’uso di un luogo di proprietà pubblica in cui celebrare la festa di fine del digiuno.



A seguire il caso del Ramadan di Turbigo è l’associazione culturale Essa, che ha messo a disposizione i suoi legali che hanno portato la questione al Tar. Tutto è iniziato lo scorso 26 febbraio, quando venne presentata la richiesta di un luogo per celebrare la festività, ignorata (anche il 22 e il 25 marzo) dal Comune. Gli avvocati di Essa, dunque, hanno deciso di fare ricorso al Tar, lamentando proprio di essere stati ignorati. Il Tar, infine, ha dato ragione ai musulmani di Turbigo e, senza potersi esprimere nel merito del luogo per festeggiare il Ramadan, ha intimato al comune di “concludere celermente l’istruttoria relativa all’istanza e fornire una risposta scritta entro il termine delle ore 14 del 5 aprile 2024″, ricordando che lo statuto comunale prevede risposte alle istanze dei cittadini “entro 30 giorni dalla data di protocollo”.



Il sindaco di Turbigo: “Siamo al lavoro, ma i luoghi per celebrare il Ramadan sono pochi”

Forte della sentenza del Tar, ma anche dell’attenzione mediatica che il caso del Ramadan stava iniziando a ricevere, il sindaco di Turbigo, Fabrizio Allevi, ha esposto a Libero la sua posizione. Assumendosi la colpa del ritardo, infatti, spiega che “mi rendo conto che dovevamo dare una risposta a questa richiesta ma abbiamo avuto un mese di difficoltà organizzative“, citando “la rendicontazione del Pnrr seguendo le direttive del decreto Fitto” e promettendo che “nel giro di qualche ora daremo un riscontro”.



Secondo Allevi, che sottolinea di essere già al lavoro per trovare un luogo per far celebrare il Ramadan ai musulmani di Turbigo, il problema è che mancano gli spazi. “Non abbiamo aree disponibili“, spiega, “se non le palestre scolastiche, le quali non sarebbero adatte. Dobbiamo individuare degli spazi aperti tenendo conto della possibilità di accesso, di viabilità, di sicurezza”. L’occasione del Ramadan, per il sindaco di Turbigo, si è rivelata utile anche per rispondere ad un’altra richiesta dei musulmani, ovvero quella di un’area a loro dedicata nel cimitero cittadino. “Siamo rifacendo il piano cimiteriale”, sostiene, “e i posti sono quelli che sono, non si può pensare ad aree esclusive. Ma anche su questo daremo risposta, per ora ci sono altre priorità”.