Pietrangelo Buttafuoco, noto giornalista, è intervenuto ai microfoni di “Controcorrente”, trasmissione di Rete 4 condotta da Veronica Gentili e andata in onda nella serata di martedì 28 giugno 2022. L’ospite, in collegamento audiovisivo, ha detto la sua in particolare sull’improvvisa retromarcia operata dalla Turchia circa il veto nei confronti della Svezia e della Finlandia e il loro ingresso nella NATO. Un dietrofront che Ankara ieri ha giustificato con il raggiungimento di alcuni accordi soddisfacenti agli occhi dei vertici del Paese e che non lascia dormire sonni tranquilli a Buttafuoco.
Quest’ultimo, infatti, ha asserito: “Considerata l’abilità negoziale di Erdogan, chissà cosa avrà ottenuto… Ancora non abbiamo le informazioni in dettaglio, però temo molto per i curdi. Ricordiamo che anche la Turchia sta conducendo, diciamo così, un’operazione militare speciale e l’abilità negoziale di Erdogan è tale da essere protagonista di questa vicenda anche a dispetto di quello che può essere l’iniziativa che l’Italia attraverso il presidente Draghi e i partner occidentale dell’alleanza Nato stanno conducendo in questa forbice. Essere belligeranti attraverso le armi e attraverso le sanzioni ha portato a una lunga attesa che la realtà ha, ahinoi, contraddetto. La chiave di tutto per me rimane Erdogan”.
PIETRANGELO BUTTAFUOCO: “TEMO L’ABILITÀ NEGOZIALE DI ERDOGAN”
Insomma, a “Controcorrente” Pietrangelo Buttafuoco ha sottolineato il suo timore nei confronti dell’abilità negoziale di Erdogan, il quale, d’altronde, si è proposto come mediatore anche per il blocco del grano, problematica che mette a serio rischio le economie di molti Paesi.
Recentemente, il presidente della Turchia aveva spiegato che i negoziati erano in corso e che si sarebbe discusso su quali passi compiere, annunciando di voler chiamare a stretto giro Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, leader rispettivamente di Russia e Ucraina. Il tutto mentre il governo ucraino tentava di sbloccare l’export dei suoi cereali aprendo due corridoi via terra, uno verso la Polonia e l’altro verso la Romania.