Dopo aver a lungo osteggiato la procedura di adesione della Svezia alla Nato, Erdogan alla fine ha deciso di dare il suo via libera. In Turchia questa decisione non ha sorpreso quasi nessuno, all’estero invece fa discutere. Stando a quanto riportato da Süddeutsche Zeitung, la scelta del presidente turco potrebbe essere legata al tentativo di avvicinarsi all’Europa e agli Stati Uniti. Infatti, il governo turco vuole acquistare caccia F-16 dagli Usa, affare che il Congresso di Washington deve ancora approvare. Inoltre, la Svezia potrebbe spingere per l’adesione della Turchia all’Unione europea, inoltre si parla di visti più facili per i cittadini turchi. Eppure, durante la campagna elettorale, Erdogan si era presentato come l’avversario degli “imperialisti” europei e statunitensi.



Ora invece vuole avvicinarsi all’Occidente, anche perché la Turchia ha urgente bisogno di capitali stranieri, visto che sta affrontando una nuova inflazione a causa della caduta della lira e il deficit del commercio estero continua a raggiungere nuovi record. Il denaro proveniente dalla penisola araba, che Erdogan sta cercando di ottenere, infatti non può essere sufficiente da solo. Neppure il gas a basso costo proveniente dalla Russia può salvare l’economia turca. Dunque, dal punto di vista economico, la Turchia è ancora strettamente legata all’Occidente, ne ha bisogno. Ma è anche consapevole dell’attuale debolezza del suo ancora amico Vladimir Putin.



UE E VISTI: IL PIANO DI ERDOGAN PER AVVICINARSI ALL’OCCIDENTE

Un altro segnale del fatto che la Turchia vuole ancorarsi all’Occidente è rappresentato dalla vendita all’Ucraina di nuovi droni, inoltre ha aperto all’ingresso di Kiev nella Nato. Stando a quanto riportato da SZ, dopo le elezioni, il presidente turco ha riunito attorno a sé un gabinetto “ragionevole”, come il ministro delle Finanze Mehmet Simsek e il nuovo ministro degli Esteri Hakan Fidan, che è considerato un moderato. Dunque, la scelta della squadra di governo indica che la Turchia proverà a moderare la sua politica estera e a mostrarsi come un partner affidabile. Nel palazzo di Ankara, la stabilità è più all’ordine del giorno. Infatti, chiede qualcosa che poteva rappresentare anche una mossa dell’opposizione turca: un nuovo inizio nei negoziati di adesione all’Unione europea. Ma anche la “facilitazione” dei visti potrebbe rendere Erdogan molto popolare tra i turchi. Da anni, infatti, soffrono per il fatto che gli europei possono entrare in Turchia senza visto, mentre loro non possono fare lo stesso in Europa.

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