60 mila sfollati in appena un giorno: primi effetti della guerra Turchia-Siria, con le forze di Recep Erdogan che hanno conquistato i primi due villaggi. Dopo la minaccia del presidente di Ankara all’Ue – un vero e proprio ricatto: «Nessun ostacolo o vi mandiamo milioni di profughi» – l’Italia prende una posizione netta con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: «L‘offensiva turca è inaccettabile, la condanniamo come governo. Rischia di compromettere la lotta al terrorismo». Oltre ad aver invocato un immediato cessate il fuoco, il leader del Movimento 5 Stelle ha disposto la convocazione dell’ambasciatore turco in Italia: come riporta il Corriere della Sera, la convocazione punta a esprimere la protesta del governo italiano contro «l’offensiva» nel territorio siriano. In vista del consiglio dei ministri degli Affari esteri europei, Di Maio aveva annunciato di chiedere per l’Italia «di agire con una sola voce anche attraverso l’utilizzo di misure nei confronti della Turchia che l’invitino a tornare indietro rispetto all’offensiva che ha deciso di muovere».
GUERRA TURCHIA-SIRIA, ERDOGAN MINACCIA LA UE
Prosegue l’avanzata delle truppe turche nel nord est della Siria, e al momento sono stati colpiti ben 181 obiettivi, come fatto sapere dal ministero della Difesa di Ankara. Sono circa 5mila i soldati delle forze armate che i turchi hanno messo sul terreno di gioco, nel corso dell’operazione Fonte di pace. Più di 15 i morti in questa prima offensiva, ma secondo Ankara non sarebbero stati uccisi civili durante i bombardamenti e l’avanzata delle truppe: “Nella pianificazione ed esecuzione dell’operazione Fonte di Pace – fanno sapere – vengono presi di mira solo rifugi, ripari, postazioni,armi, mezzi ed equipaggiamenti che appartengono a terroristi del Pkk/Pyd-Ypg e di Daesh (Isis)”. Intanto è uscito allo scoperto anche il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, che ha annunciato la morte di “109 terroristi”. Inoltre il Sultano ha minacciato gli stati dell’Unione Europea pronti a mettersi di traverso: “Se ci ostacolate, vi mandiamo 3,6 milioni di profughi”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GUERRA TURCHIA-SIRIA: 15 MORTI
Arrivano nuovi tragici aggiornamenti sulla guerra Turchia Siria: il bilancio dei morti è salito a 15, con il ministero della Difesa di Ankara che ha reso noto di aver colpito 181 obiettivi curdi nel Nord-st del Paese. «I nostri eroici commando che partecipano all’Operazione continuano ad avanzare a est del fiume Eufrate nel Nord della Siria», si legge in una nota, mentre fonti curde-siriane hanno riferito all’Ansa che alcune cellule dell’Isis hanno sferrato un attacco alle forze dell’Ypg nelle zone di confine. Il ministro degli Esteri della Turchia ha annunciato che il segretario generale della Nata, Jens Stoltenberg, domani sarà ad Ankara per una visita ufficiale al presidente Recep Erdogan: in programma un incontro bilaterale con Mevlut Cavusoglu «per uno scambio di punti di vista su diverse questioni nell’agenda della Nato». Tgcom24 riporta che le scuole delle località di frontiera – Akcakale, Ceylanpinar e Suruc – rimarranno chiuse per almeno due giorni. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
GUERRA TURCHIA SIRIA, TRUPPE ANKARA IN TERRITORIO NEMICO
Così come già anticipato nelle scorse ore, è cominciata l’offensiva turca nel nord est della Siria. Il ministro della difesa, attraverso un annuncio su Twitter, ha precisato che «le nostre forze armate e la l’Esercito nazionale siriano hanno lanciato le operazioni di terra a Est dell’Eufrate, parte dell’operazione Sorgente di pace». Nel mirino vi sono i curdi delle Ypg (in precedenza al fianco degli Stati Uniti), che secondo Ankara sono dei “terroristi”. Secondo quanto fanno sapere i media turchi in queste ultime ore, citati da La Stampa, le forze di Ankara sarebbero entrate in quattro diversi punti, due vicino a Tall Abyad, e alti due vicino a Ras al-Ayn, località che già nella giornata di ieri erano state bombardate in maniera pesante, provocando anche delle vittime fra i civili. Intanto gli Stati Uniti, dopo la dura presa di posizione del presidente Donald Trump, sono usciti allo scoperto anche con il segretario di stato Mike Pompeo, che così come il commander in chief si è dissociato dall’offensiva turca: “gli Stati Uniti non hanno dato il via libera all’invasione della Siria”, aggiungendo che il presidente ha deciso di ritirare le truppe per evitare che le stesse venissero coinvolte. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
GUERRA TURCHIA SIRIA: BOMBARDAMENTI E VITTIME
Turchia, raid e bombardamenti in Siria: tragici aggiornamenti dal confine tra i due Paesi. Secondo quanto riporta la stampa locale, sono almeno 11 morti: secondo quanto riporta il portavoce dei curdi, almeno 8 vittime sono civili. L’esercito turco ha colpito Tell Abyad, Ras al-Ain, al-Qamishli e Kobane, quest’ultima città simbolo della resistenza curda all’Isis. Dopo il caos nella sua amministrazione, il presidente degli Usa Donald Trump ha condannato l’azione di Recep Erdogan: «Gli Stati Uniti non appoggiano l’attacco turco in Siria, hanno detto chiaramente alla Turchia che questa operazione è una cattiva idea», si legge in una nota diffusa dalla Casa Bianca. Trump ha evidenziato di aspettarsi che la Turchia rispetti i propri impegni, ovvero «proteggere i civili, le minoranze religiose – inclusi i cristiani – e assicurare che non ci sarà alcuna crisi umanitaria». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
TURCHIA, RAID IN SIRIA. USA: “CURDI ABBANDONATI DA TRUMP”
La guerra tra Turchia e Siria del nord è cominciata: l’attacco finale di Erdogan ai curdi presenti nel cuscinetto di terra tra l’ex Stato Islamico e il Paese turco è stato invaso dai carri armati dell’esercito di Ankara, scatenando reazioni in ogni parte del mondo occidentale. Secondo fonti diplomatiche dell’Ansa in Turchia, gli ambasciatori in Turchia dei Paesi membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu «sono stati invitati al ministero degli Esteri di Ankara per essere aggiornati sugli sviluppi dell’operazione militare». Diversi i raid e i primi colpi di mortaio contro le forze curde al confine, con la Francia e l’Italia che per prime denunciano l’avanzata di Erdogan: «Azioni unilaterali rischiano solo di pregiudicare i risultati raggiunti nella lotta contro la minaccia terroristica, a cui l’Italia ha dato un significativo contributo nell’ambito della coalizione anti-Daesh, e destabilizzare la situazione sul terreno», attacca il Ministro Di Maio, mentre Conte si dice preoccupato «che possano essere messe in atto iniziative che possano portare ulteriori sofferenze alla comunità locale». Dagli States intanto è battaglia politica in Congresso, con il repubblicano Lindsey Graham, presidente della commissione Giustizia del Senato, che si scaglia contro la sua stessa Amministrazione «i curdi sono stati vergognosamente abbandonati da Trump. Condurrò gli sforzi in Congresso perché Erdogan paghi salatamente quello che sta facendo: è un disastro annunciato». (agg. di Niccolò Magnani)
L’INVASIONE DI ERDOGAN È COMINCIATA
Turchia, raid in Siria: iniziata l’invasione anti-curdi, il presidente Recep Erdogan ha annunciato l’avvio delle operazioni militari. Come riportano le agenzie di stampa di Ankara, l’attacco militare turco si è concentrato nella zona nord-est: registrate esplosioni nella località di Ras al-Ain, dove sono concentrate le postazioni delle YPG (Milizie curde di protezione popolare”. Su Twitter, il portavoce dei combattenti curdi ha sottolineato che «sono stati lanciati raid sulle aree civili, c’è grande agitazione tra gli abitanti della regione». Le immagini diffuse dalla televisione turca mostrano una grande coltre di fumo che si leva dalla parte siriana del confine, ma sono state segnalate esplosione anche in altre zone della Siria. Come evidenziato da Erdogan, l’operazione chiama in causa anche l’Esercito libero siriano, un gruppo ribelle sunnita che già in precedenza aveva preso parte a offensive turche anti-curdi.
TURCHIA, RAID IN SIRIA: “COLPITE AREE CIVILI”
«Un’operazione contro minacce terroristiche», ha aggiunto Recep Erdogan, attesi aggiornamenti nel corso delle prossime ore: ricordiamo infatti che i media siriani avevano reso noto che 5 mila soldati delle forze speciali turche erano pronti ad entrare nel nord-est del Paese con decine di convogli di blindati. Ansa riporta che le autorità curdo-siriane hanno annunciato una mobilitazione in tutta la zona per respingere le minacce dell’esercito di Ankara dei suoi mercenari di «attaccare la regione frontaliera siriana nord-orientale». «Invitiamo le componenti della nostra gente a spostarsi verso la zona di confine per assicurare la resistenza in questo delicato momento storico», recitava il comunicato dell’amministrazione curda, che ha proclamato «uno stato di mobilitazione generale per tre giorni». L’obiettivo dell’operazione orchestrata dalla Turchia è quella di creare una zona cuscinetto che allontani i curdi dal confine con la Turchia, trasferendo al confine migliaia di profughi siriani scappati dalle violenze della guerra.