COME È ANDATO IL VERTICE RUSSIA-UCRAINA IN TURCHIA

Non ci sarà per il momento alcun “cessate il fuoco”, ma le parti hanno convenuto di rincontrarsi nei prossimi giorni: l’esito del vertice in Turchia tra Lavrov e Kuleba può essere visto in molti modi, come una “delusione” ma allo stesso tempo come un “primo step” per impostare un vero negoziato di pace.



Al di là delle accuse lanciate da Ucraina e Russia contro i rispettivi rivali, alcuni punti chiave emergono dalle dichiarazioni a caldo rilasciate dai due Ministri degli Esteri di Kiev e Mosca: «purtroppo non c’è stato alcun progresso nell’incontro con Lavrov», ha spiegato Kuleba, annunciando però l’intenzione di entrambe le parti per proseguire con un nuovo vertice nei prossimi giorni. «Pronto a nuovo incontro con Lavrov in questo formato se ci sono le prospettive per una discussione sostanziale e per trovare soluzioni per la pace e la sicurezza dell’Ucraina. Sono pronto a continuare questo impegno con lo scopo di porre fine alla guerra in Ucraina, fermare le sofferenze dei civili ucraini e liberare i nostri territori dalle forze di occupazione russe», conclude l’inviato di Zelenski. In conferenza stampa ha poi parlato anche Lavrov, riportando della intenzione non ostile di Putin ad un prossimo colloquio con Erdogan e Zelensky: «Abbiamo avuto la conferma che non abbiamo alternative. Noi non abbiamo attaccato. In Ucraina si è creata una situazione che minaccia Mosca», ha sottolineato il Ministro degli Esteri russo. Sebbene continui Mosca ad attaccare anche l’Occidente per la guerra in Ucraina («Chi riempie l’Ucraina di armi è responsabile delle sue azioni»), Lavrov ammette poi «Non voglio credere che possa iniziare una guerra nucleare». Nel merito dell’accusa di aver bombardato l’ospedale di Mariupol, il Ministro del Cremlino contrattacca «L’ospedale pediatrico di Mariupol era usato come base del battaglione Azov». Infine, Lavrov rileva come «Il presidente Putin non ha mai negato contatti ma il governo ucraino continua a sostituire il vero problema con effetti speciali. Ci sono tante iniziative del governo ucraino ma sono effetti speciali. Putin non rifiuta un incontro tra presidenti ma bisogna fare prima tutto un lavoro preparatorio. L’Ucraina ci ha detto che ci darà risposte concrete, noi attendiamo».



INIZIATO IL VERTICE TRA LAVROV E KULEBA IN TURCHIA

È cominciato dopo le ore 8.45 italiane il vertice ad Antalya tra i Ministri degli Esteri di Russia, Ucraina e Turchia: il diplomatico di Erdogan Mevlut Cavusoglu ha accolto prima in singoli bilaterali e ora con un vertice allargato “a 3” gli omologhi Sergey Lavrov e Dmytro Kuleba. Si tratta del primo vero “banco di prova” per capire se la guerra in corso dal 24 febbraio tra Ucraina e Russia possa vedere nel giro di poche settimane un cessate il fuoco definitivo e duraturo.

Non gli Stati Uniti, non l’Europa e neanche la Cina o il Vaticano: è la Turchia di Erdogan, Paese Nato ma anche molto vicino geopoliticamente ed economicamente a Putin, a porre le basi per un possibile “trattato di pace” dopo 14 giorni di durissimo scontro sul campo (militare ed economico). Oltre alle singole richieste dei due Paesi per il prosieguo delle ostilità, al centro del negoziato in Turchia anche l’emergenza delle centrali nucleari prese dalla Russia in Ucraina: il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Rafael Mariano Grossi si è diretto ad Antalya per discutere della questione urgente di garantire la sicurezza e la salvaguardia degli impianti nucleari in Ucraina. Grossi ha spiegato di essere stato invitato dal ministro degli Esteri turco: «Abbiamo bisogno di agire ora».



LE RICHIESTE PER PORRE FINE ALLA GUERRA UCRAINA-RUSSIA

«Il meeting è stato sia difficile che facile», è il primo commento del Ministro degli Esteri ucraino Kuleba al termine del vertice turco con l’omologo russo. «Nessun progresso su un cessate il fuoco, ma sono pronto ad un nuovo incontro per discutere di pace e sicurezza […] Abbiamo affrontato la questione del cessate il fuoco di 24 ore per ragioni umanitarie. Non abbiamo fatto progressi su questo, purtroppo. Sembra che ci siano altre persone che decidono su questo in Russia», ha aggiunto il diplomatico di Zelensky. Le questioni discusse oggi nel vertice con la Turchia erano: istituzione di un cessate il fuoco immediato, miglioramento delle condizioni umanitarie a Mariupol, Kharkiv, Sumy, Volnovakha e altre città ucraine, nonché il ritiro delle truppe russe dall’Ucraina. Dalla Turchia invece la richiesta era stata formalizzata prima del vertice: «Il ministro ucraino ha invitato la Turchia a continuare a lavorare con Mosca in modo da fermare lo spargimento di sangue in Ucraina», ha spiegato Cavusoglu. Erdogan in persona ieri aveva spiegato che il vero obiettivo di questo primo vertice era quello di impostare le basi per un “cessate il fuoco duraturo” in modo da interrompere al più presto la guerra in Ucraina. Allo stesso tempo, tanto da Ankara quanto da Kiev e Mosca si sarebbe intavolata la possibilità di porre nelle prossime settimane un vertice a tre con i leader dei rispettivi Paesi: Erdogan, Putin e Zelensky, tutti allo stesso tavolo. La richiesta della Russia invece era stata già ratificata negli scorsi giorni e resta la medesima: neutralità perenne dell’Ucraina (no ingresso nella Nato), demilitarizzazione di Kiev e riconoscimento dei territori filo-russi di Crimea e Donbass.