«L’obiettivo del milione di persone è possibile, se abbiamo ancora più tavoli avremo ancora più firme, potremmo superare anche il milione»: non ha dubbi Maurizio Turco, volto dei Radicali, sui referendum sulla giustizia promossi insieme alla Lega.

Maurizio Turco ha evidenziato che non si tratta di un matrimonio con la Lega, ma di un’intesa su temi ancora oggi irrisolti: «Non è né un matrimonio, né un fidanzamento: ci siamo incontrati su un progetto comune, ovvero dare una risposta a quello che il Parlamento da trent’anni tenta di fare e non ha fatto, e che ha già tradito nel 1987 con il referendum Tortora sulla giustizia giusta. Il Parlamento ha dimostrato nei decenni un’incapacità strutturale, ci proviamo e questo è solo l’inizio».



MAURIZIO TURCO (RADICALI) SUI REFERENDUM SULLA GIUSTIZIA

Maurizio Turco ha poi lanciato una frecciatina alla politica: «Secondo me è sicuramente una sconfitta della politica, c’è stato bisogno dell’Europa e in cambio di soldi: senza soldi, non avremmo fatto niente. L’Italia è già stata richiamata dall’Europa già da tempo». Una battuta anche sull’atteggiamento della Sinistra: «Ogni volta che c’è un referendum, parte della Sinistra non sopporta quella parte di Costituzione: il referendum chiama in causa i cittadini e hanno paura dei loro elettori. Ogni volta non li hanno mai seguiti, l’unica volta che hanno accettato i referendum è quando l’hanno promosso loro, contro le leggi sul lavoro del presidente Craxi. E’ l’unica volta che andava bene il referendum».



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