“Forse, mai come questa volta, il turismo è al centro della considerazione di tutti. Oltre quello fatto fino ad ora, gli interventi per i lavoratori e le aziende del turismo continueranno nei prossimi mesi. Lo stesso Premier ha precisato, inoltre, che una parte dei fondi del Recovery found saranno dedicati a questo comparto”. Parola di Lorenza Bonaccorsi, sottosegretaria del ministero per i Beni e le attività culturali e del Turismo, già assessore al Turismo della Regione Lazio e responsabile nazionale del Pd per la Cultura e il Turismo. Al Mibact, insomma, forse il personaggio politico con più esperienza del settore.
Però, sottosegretaria, le misure contenute dal Decreto Agosto e riservate al comparto turistico sostanzialmente prorogano le attenzioni già adottate, ma sembrano ancora palliativi da Pronto Soccorso. Quando e come si potranno adottare terapie più incisive?
Non credo sia corretto parlare di cure palliative. Quelle messe in campo da questo Governo sia col decreto “Rilancio” che con quello “Agosto” sono una serie di misure davvero importanti e mai prese per il turismo, sia sotto il profilo finanziario che economico.
Le vuole riassumere?
È stata prevista per la prima volta la cassa integrazione, prorogata dal dl agosto di ulteriori 18 settimane. Prevista la decontribuzione al 100% dei costi del personale che viene assunto a tempo indeterminato (6 mesi di decontribuzione), a tempo determinato/stagionale (3 mesi di decontribuzione), rientra in servizio dalla cassa integrazione (4 mesi di decontribuzione). È stato decuplicato e portato fino a 240 milioni di euro il fondo emergenza per le agenzie di viaggio ed esteso alle guide ed accompagnatori turistici. Per le ristrutturazioni e riqualificazioni delle strutture ricettive è previsto un tax credit da 180 milioni di euro. Sono stati sospesi tutti i versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria per i gestori di bar, ristoranti, aziende termali, parchi di divertimento o tematici, servizi di trasporto, noleggio di attrezzature sportive e ricreative o guide e assistenti turistici. Riconosciute le indennità straordinarie di 600 euro, aumentate per il mese di maggio a 1.000 euro per i lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata Inps e gli agenti di viaggi iscritti alla gestione artigiani e commercianti, oltre che ai lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, alle guide turistiche e gli accompagnatori. Per dare maggiore respiro alle aziende sono state previste misure per un aumento di liquidità nel sistema.
Cos’altro?
Nel Dl agosto è stato prorogato al 31 marzo 2021 il pagamento delle rate dei mutui in scadenza al 30 settembre 2020. È stata prevista l’esenzione della seconda rata Imu 2020 per gli immobili delle strutture ricettive, gli immobili di fiere e congressi, per gli stabilimenti balneari, termali e per le discoteche. Creato un Fondo di Garanzia per le Pmi attraverso cui saranno garantiti anche alle imprese del turismo fino a 100 miliardi di euro di liquidità, potenziando la dotazione finanziaria ed estendendo l’utilizzo anche alle imprese fino a 499 dipendenti. Per i Comuni nel dl agosto è stato previsto il contributo a fondo perduto per le attività commerciali aperte al pubblico dei centri storici e ulteriori 300 milioni di euro a ristoro delle minori entrate dall’imposta di soggiorno. Niente Tosap fino a fine anno. Settanta i milioni di euro per i bus turistici e 400 i milioni di euro per il fondo per il supporto dei processi di internazionalizzazione degli enti fieristici italiani.
Forse tante misure, ma sembrano comunque interventi ambulatoriali, non terapie strutturali di medio-lungo termine. Lei però ha parlato recentemente anche della necessità di riqualificare le strutture ricettive italiane e formare gli addetti. Pensa sia questa la strada da seguire? Crede che anche la digitalizzazione possa servire?
La riqualificazione delle strutture ricettive del nostro Paese rientra in un più generale progetto di miglioramento dell’offerta turistica. Se vogliamo riuscire a fare il salto di qualità al settore dobbiamo essere pronti per questa sfida. Una riqualificazione che sarà all’insegna della digitalizzazione, dell’accessibilità e della sostenibilità. Tre elementi centrali da cui non possiamo prescindere.
Lo scorso dicembre ha partecipato alla presentazione, in Cassa depositi e prestiti, di tre ricerche sul turismo italiano, che indicavano proprio questi tre indirizzi indispensabili. In quell’occasione è stata anche presentata la Scuola italiana di ospitalità di Venezia. Pensa potrà essere un volano per il futuro del settore?
Sì certo, la Scuola dell’ospitalità è fondamentale in questo percorso di cui dicevo. In Italia non esiste in questo comparto un istituto di grande hotellerie. Ed è incredibile per un Paese ad alta vocazione turistica e che vuole raccogliere il meglio del turismo internazionale, in particolare quello alto spendente. Anche in ragione di una logica di protezione del nostro patrimonio artistico, culturale e paesaggistico così fragile, che non riesce a reggere le ondate del turismo di massa.
Le città d’arte sono le più colpite dalla mancanza di turismo straniero. Quando crede che si potrà invertire la tendenza, e come?
Parlare di turismo di massa con le immagini e i numeri che arrivano dalle città d’arte, vuote di turismo straniero, può sembrare una contraddizione, ma fino a qualche mese fa era questo il dibattito nel settore che lamentava i rischi dell’overtourism e di centri storici svuotati dai residenti (si pensi solo a Venezia). Ora, invece, ci troviamo quegli stessi centri storici, le bomboniere delle nostre città, del tutto vuoti senza l’apporto di quella componente straniera. Per quanto riguarda le prospettive, è complesso fare previsioni, considerati i livelli di risalita dei contagi di questi giorni. Dovremo saper aspettare e intanto lavorare sul miglioramento dell’offerta turistica, che ritornerà. Bisognerà, però, farsi trovare pronti.
(Alberto Beggiolini)