Crollo delle prenotazioni ad agosto: ad oggi solo 4 camere su 10 risultano prenotate online da turisti italiani e stranieri. È quanto emerge dal nuovo rapporto di Enit, Agenzia nazionale del turismo in Italia, che ha pubblicato i numeri relativi al prossimo mese. I dati sono inevitabilmente negativi a causa dell’impatto che ha avuto l’emergenza coronavirus. Venezia infatti è in affanno con il 68% di camere ancora disponibili, invece Rimini sta riuscendo a riprendersi con la metà delle notti già prenotate. Le città d’arte, dunque, risultano tra le più penalizzate a causa della forte dipendenza col turismo internazionale. Infatti Firenze è a -63,9% di arrivi internazionali, Napoli registra un calo del 61,5%, Venezia del 60,7% e Roma del 60,5%. Siamo ai livelli di Nizza-Cannes (-61,8%), Barcellona (-59,2%) e Parigi (-57,9%). Alla luce delle riaperture dall’estero e dell’allentamento delle misure, si nota nel calo delle prenotazioni estive per l’Italia una lievissima ripresa: da -89,4% si è arrivati a -85,4%. Le disdette dalla Francia si stabilizzano sul -70,7%. Le riduzioni più evidenti sono da Cina (-85,9%) e Stati Uniti (-84,1%).
RAPPORTO ENIT SU TURISMO, CROLLO PRENOTAZIONI AGOSTO
L’apertura delle frontiere ha portato anche ad un incremento dei voli da parte delle principali compagnie aeree europee. E infatti Ryanair è a +46%, Easyjet a +22%, Klm a +12%. La crescita settimanale è positiva anche per quanto riguarda le prenotazioni nel mondo: +23%. Ma gli arrivi dall’estero non sono ancora stabili. Infatti dal monitoraggio settimanale del turismo italiano da parte di Enit, che è alla 13esima settimana di osservazione dell’andamento degli arrivi aeroportuali nel 2020, emergono perdite dal 1° gennaio al 15 giugno pari al 77,3% rispetto allo stesso periodo relativo all’anno scorso. Inoltre, l’Agenzia nazionale del turismo in Italia (Enit) registra una tendenza discendente costante nella diminuzione della domanda internazionale. Attraverso un’indagine telefonica che ha coinvolto quasi 4mila italiani, è stato poi individuato il target dei “vacanzieri”: nel 56% dei casi sono uomini. In vacanza andranno soprattutto i diplomati (45%), invece solo il 23% dei laureati si concederà un po’ di riposo.