A trainare il turismo in tutta Europa – ormai da un paio di anni, ma soprattutto nel 2023 e nei primi mesi del 2024 – sono gli USA che stanno registrando un vero e proprio boom di partenze per il ‘vecchio continente’: i dati più aggiornati sul singolare (ma sicuramente positivo) fenomeno sono stati elaborati da diversi istituti e citati dal quotidiano Repubblica nel suo inserto Affari&Finanza, a partire da quel 14% di americani presenti a San Siro per i concerti-evento di Taylor Swift. Un dato – quest’ultimo – di per sé poco indicativo, ma che assume un senso diverso se aggiungiamo all’equazione il parere della Banca d’Italia secondo cui negli ultimi mesi è stato proprio il boom del turismo – in questo caso non sono provenienti dagli USA – a sostenere quasi interamente la nostra economia.



Prima di arrivare all’Italia vale la pena fare un passetto indietro per guardare al quadro europeo completo che ci dice che sia in Spagna, che in Portogallo, che in Grecia è proprio il turismo dagli USA a far registrare il maggior numero di arrivi con un totale che si aggira attorno agli oltre 3 milioni di viaggiatori: il territorio portoghese parrebbe essere il più ‘ambito’, con una crescita nell’interesse di oltre il 34% in un solo anno; con la Grecia che segue a ruota con il suo boom pari al 30%.



Il turismo USA verso l’Italia: boom di arrivi e quasi 200 euro di spese al giorno

Tornando alla nostra bella Italia va precisato immediatamente che il turismo dagli USA non è ancora riuscito a scardinare l’assoluto predominio dei tedeschi con i primi che nel 2023 sono stati poco più di 6mila e 400 e i secondi che hanno raggiunto addirittura quota 8mila: ma se da un lato – il primo – si registra un aumento di quasi 2 mila persone rispetto all’anno scorso; dal lato tedesco si registra un calo poco più di 100 arrivi. A maggio – spiega ancora Repubblica citando dei dati ENIT – il 10% esatto di turisti nelle nostre città aeroportuali erano (ovviamente) americani, preceduti solamente dagli italiani (26 su 100) e seguiti da francesi e tedeschi, entrambi al 6%.



A rendere ancor più interessanti i dati sul turismo dagli States c’è anche la propensione all’acquisto: secondo quando riporta la già citata Banca d’Italia gli americani sono quelli che tendono a pernottare negli alberghi più lussuosi, a spendere le cifre più alte durante una singola giornata e a far girare di più la nostra economia. I dati parlano chiaro: il turismo che proviene dagli USA apporta (almeno: lo scorso anno) alle casse italiane circa 184 euro al giorno, mentre i secondi in classifica sono i – pochissimi, solo poco più di mille – autraliani che spendono circa 169 euro giornalieri; mentre i tedeschi e i francesi di cui parlavamo prima spendono tra i 122 e i 129 euro.

Federturismo: “I dati sul turismo in Italia sono positivi, dagli USA compensato il calo di asiatici e russi”

È un momento assolutamente positivo per il turismo“, commenta a Repubblica Marina Lalli, presidentessa di Federturismo, che arriva anche ad ipotizzare che ormai “ci siamo lasciati alle spalle gli anni bui del Covid” con stime che parlano di circa “3 milioni di pernottamenti” nei prossimi mesi. “Gli americani – continua – rappresentano la forza trainante di questa crescita“, dopo anni in cui sembrava inevitabile fare i conti una perdita “di turisti altospendenti” con asiatici e russi che ormai non viaggiano più verso l’Italia; ma il dato positivo è che il turismo dagli USA “ha abbondantemente compensato il calo di queste due categorie“.

Ragionando sulle cause, Lalli cita “vari fattori” tra cui – e dice “sicuramente” – l’offerta turistica italiana che “si è rivelata particolarmente apprezzata dagli americani in uscita dalla pandemia“; ma anche “il cambio favorevole” tra dollaro ed euro e – forse soprattutto – “le nuove norme sul rimborso Iva per i viaggiatori extra UE” che si traducono (a conti fatti, ma con una semplificazione) in uno sconto del 22% per ogni spesa superiore ai 70 euro.