Entro la prossima primavera 2023, saranno pronte dieci diverse tende presso il paese di Taybeh, in Palestina, considerato l’ultimo villaggio interamente cristiano della Cisgiordania. Come si legge stamane sul quotidiano francese Le Croix, saranno destinate ad accogliere turisti e pellegrini che vogliono vivere un’esperienza alternativa ed ecologica in Terra Santa, quindi un turismo che unisca la fede al rispetto per la Terra, lontano anni luce dai luoghi di culto di massa dove si vedono migliaia di pellegrini e fedeli.



“L’idea – racconta Fouad Muaddi, a capo del progetto chiamato Bariye, che significa Selvaggio – è quella di offrire alloggi confortevoli, ma completamente ecologici ed energeticamente autosufficienti”. Prima della pandemia la Palestina ha accolto 4,5 milioni di turisti, fra cui 630mila pellegrini cristiani: “I pellegrinaggi – aggiunge Fouad – sono diventati turismo di massa. I gruppi vanno solo nei grandi luoghi santi, senza prendere tempo per visitare i luoghi cristiani locali”. Obiettivo di questo tipo di turismo eco sostenibile, unire la spiritualità, ma anche l’esperienza in tenda, il trekking e scoprire l’agricoltura e il patrimonio locale. “Il cristianesimo è nato qui – spiega ancora il giovane palestinese – in una campagna palestinese che è ancora intrisa delle tradizioni dei primi cristiani”.



TURISMO ECOLOGISTA IN TERRA SANTA: “MA L’ECOLOGIA NON E’ UNA PRIORITA'”

Le prenotazioni sono già scattate per la stagione 2024, incluso anche un gruppo di trenta pellergini, ma in realtà questo tipo di turismo ecologista non è proprio inedito. Le Croix fa notare come nel 2013 a Gerusalemme si organizzò la conferenza “Gerusalemme, pellegrinaggio verde”, in cui vennero riuniti i massimi rappresentati di diverse religioni fra cui l’attuale patriarca latino di Gerusalemme, Monsignor Pierbattista Pizzaballa: “E’ parte dell’identità dei pellegrinaggi – disse – essere semplice, sobrio e connesso con il territorio. Questo richiede di stabilire delle priorità: è impossibile voler visitare tutto, e devi pensare a posti diversi rispetto agli alberghi”.



Quel convegno non venne però emulato e rimase un caso a se stante, ma negli ultimi tempi qualcosa si sta muovendo, come ad esempio quanto fatto dall’agenzia francese Terralto, che sta offrendo dei soggiorni in Terra Santa più rispettosi per ambiente e persone, concentrandosi sulla riduzione dei rifiuti di plastica durante il viaggio, offrendo ad esempio borracce e limitando l’uso dei piatti usa e getta, ma anche proponendo percorsi alternativi come Hippos-Sussita in Galilea, vicino al lago di Tiberiade: “Ma l’ecologia è ben lungi dall’essere una priorità” osserva Laurent Guillon Verne, a capo della stessa agenzia, che poi lancia un appello ai colleghi: “Fino a quando non si vedranno i benefici di un pellegrinaggio diverso, nessuno lo farà”.