Un’estate d’oro per il turismo enogastronomico. Secondo le stime di Coldiretti, la spesa turistica totale dell’estate 2023 vedrà oltre un terzo destinato alla tavola. Il valore supererà 15 miliardi di euro. Secondo l’associazione questo “dimostra la centralità per la vacanza Made in Italy del patrimonio enogastronomico nazionale che è diffuso su tutto il territorio”. Dalla valorizzazione di quest’ultimo, infatti, “dipendono molte delle opportunità di sviluppo economico e occupazionale”.



Sono 15,6 milioni gli italiani che hanno deciso di andare in vacanza a luglio, come spiega ancora Coldiretti nel rapporto. Si tratta di un dato in aumento dell’1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Chi sceglie di viaggiare, sa già che spenderà gran parte del budget per mangiare: “Il cibo è la voce più importante del budget della vacanza estiva in Italia tanto che è diventato per molti turisti la principale motivazione del viaggio, anche grazie alle numerose iniziative di valorizzazione, dalle sagre alle strade del vino, fino agli oltre 25mila agriturismi”.



La cucina italiana

Il turismo enogastronomico dilaga e la cucina italiana è sempre più leader mondiale e lo dimostra il fatto che un terzo della spesa turistica sarà destinato proprio al cibo in questa estate 2023. Il patrimonio, per la Coldiretti, è assolutamente da tutelare come dimostra la candidatura della cucina italiana nella Lista dei patrimoni culturali dell’Unesco. Attenzione, però, ai piatti “taroccati” all’estero. Secondo un’indagine di Coldiretti e Notosondaggi, almeno sei italiani su dieci in viaggio all’estero si sono imbattuti in un piatto o una specialità Made in Italy che in realtà non lo era davvero.

Quante volte sarà capitato, infatti, di vedere la carbonara con panna e prosciutto e spaghetti alla bolognese che in realtà, in Italia, non esistono? “La mancanza di chiarezza sulle ricette Made in Italy offre terreno fertile alla proliferazione di falsi prodotti alimentari italiani con un impatto negativo su economia e lavoro in una filiera che dai campi agli scaffali, e fino ai ristoranti, vale 580 miliardi di euro”, spiega il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, concludendo: “Al valore culturale si aggiunge quello economico e occupazionale per il Paese”.

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