La transizione green e digitale è una delle strategie comunemente individuate per sincronizzare i processi industriali con le esigenze sociali e ambientali contemporanee. Nel 2020 la Commissione europea la adottò per rafforzare la competitività globale dell’Ue, anche alla luce dell’esperienza della pandemia Covid. Un aggiornamento che ha evidenziato la necessità di aumentare la resilienza degli ecosistemi industriali dell’Ue.



Su questa traccia, la Commissione propose di avviare percorsi di transizione co-creati con le parti interessate, quale processo collaborativo essenziale per aiutare la trasformazione. Visto che il comparto turistico è stato il più colpito dalla pandemia e si è trovato a dover affrontare grandi sfide per raggiungere la duplice transizione, è stato proprio quello il primo in cui è stato avviato un processo di co-creazione per sviluppare un percorso di transizione.



Il lavoro di preparazione del percorso ha seguito un approccio collaborativo che ha coinvolto tutti i gruppi di stakeholder. Una collaborazione attiva e produttiva simile dovrebbe sostenere anche la via da seguire, puntando a spingere gli Stati membri, in partecipazione con le parti interessate, a elaborare un’agenda europea per il turismo 2030/2050.

Nel percorso di transizione, il settore turismo è stato invitato ad adottare misure in 27 ambiti, tra cui: investire nella circolarità per ridurre i rifiuti, l’inquinamento e il consumo di energia e di acqua e allo stesso tempo offrire una migliore risposta alla crescente domanda di turismo sostenibile; rafforzare le pratiche di condivisione dei dati per prevedere nuovi servizi turistici innovativi e migliorare la gestione sostenibile delle destinazioni; investire nelle competenze per garantire la disponibilità di forza lavoro qualificata e di prospettive di carriera attraenti nell’ecosistema.



Pochi giorni fa la Commissione europea ha pubblicato una relazione contenente un primo bilancio del percorso di transizione per il turismo, il più avanzato dei percorsi di transizione. A due anni dalla pubblicazione del percorso, la relazione enumera i risultati concreti ottenuti in tutti i settori strategici grazie al sostegno garantito dall’impegno dei portatori d’interessi del settore turistico in tutti gli Stati membri dell’Ue e al di fuori dell’Unione.

Dal report emerge che 204 organizzazioni (comprese le PMI), rispondendo all’invito, si sono assunte 424 impegni per rinnovare il turismo nell’Ue. La maggior parte delle azioni dei portatori di interessi mira a sostenere la transizione verde del turismo. Ad esempio, in Italia, la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa si è impegnata a conseguire soluzioni sostenibili e flessibili per il trasporto multimodale e a sviluppare politiche per proteggere il patrimonio naturale e la biodiversità, nel rispetto dell’autenticità socioculturale delle comunità di accoglienza. Come tutti gli impegni, anche questo è stato pubblicato sul sito web della Commissione quale esempio concreto e stimolante da seguire.

“La Commissione – informa Bruxelles – ha fatto fede agli impegni fondamentali per la transizione digitale attraverso iniziative quali il regolamento sulla locazione di alloggi a breve termine e lo spazio comune europeo dei dati per il turismo e ha sostenuto una serie di settori strategici attraverso una serie di opportunità di finanziamento presentate nella guida sui finanziamenti dell’Ue per il turismo. La Commissione ha anche istituito il gruppo di esperti “Together for EU Tourism – T4T” (“Un impegno comune per il turismo dell’Ue”) al fine di contribuire al trasferimento delle conoscenze in materia tra le parti interessate e individuare i settori chiave dell’azione collaborativa. Anche gli Stati membri hanno dato prova del loro sostegno al percorso di transizione, in particolare attraverso diverse misure concrete. Ad esempio, nel dicembre 2022 hanno pubblicato l’agenda europea per il turismo 2030. Il percorso di transizione è un processo continuo e i portatori di interessi possono continuare a condividere il loro impegno a favore della transizione turistica nell’Ue”.

Ma la Commissione europea, sempre nell’ambito delle strategie legate alla transizione ecologica, ha messo anche a disposizione un fondo per PMI e start-up dedicato al finanziamento di progetti per il turismo, per l’adozione di pratiche più sostenibili e rispettose dell’ambiente, compresi interventi per Emas e Ecolabel. “Transitioning to a more sustainable and resilient ecosystem – empowering tourism SMEs” è la call for proposal Ue con un budget totale disponibile di 8.500.000 euro da ripartire su progetti di valore compreso tra 1.700.000 e 2.125.000 euro della durata di 30-36 mesi. Tra le varie iniziative finanziabili, si incoraggia ad aderire agli schemi Ecolabel Eu ed EMAS, per sottolinearne l’impegno a favore dell’ambiente. I progetti potranno quindi riguardare: la promozione del marchio Ecolabel Ue, la promozione e l’aumento di consapevolezza dei consumatori nei confronti di EMAS ed Ecolabel Eu, l’utilizzo di supporto tecnico e consulenza per la registrazione delle proprie attività, prodotti e servizi.

Attenzione: la scadenza per la presentazione dei progetti è il prossimo 21 febbraio.

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