Tra il dire e il fare… Sembra incredibile, ma anche in momenti particolarmente difficili la burocrazia procede nelle sue consuete, lente, farraginose liturgie. E inefficienze. Come nel caso dei ristori per tour operator e agenzie di viaggio (di fatto paralizzati per i due anni di pandemia), promessi e stanziati all’inizio di quest’anno, ma ancora non giunti a erogazione. Tanto da spingere la rappresentanza di categoria ASTOI Confindustria Viaggi ad accusare l’Inps e il ministero del Turismo di inaccettabili ritardi che rendono, di fatto, inefficaci le già esili misure decise.



“Può sembrare un paradosso – scrive ASTOI -, ma le tanto agognate misure di ristoro, approvate dal Governo a inizio 2022, non solo non hanno risposto, in termini di capienza e di tipologia di intervento, alle richieste delle associazioni del turismo organizzato, ma oggi sono addirittura bloccate per inaccettabili ritardi imputabili all’Inps (per quanto attiene l’esonero dal versamento della contribuzione datoriale sui dipendenti in forza) e al ministero del Turismo per quanto concerne la notifica alla Commissione europea volta all’ottenimento dell’autorizzazione relativa all’erogazione dei 39,3 milioni di euro stanziati per il comparto”. 



È noto che il settore esce da anni terribili; di fatto, solo a marzo, con la rimozione del divieto di viaggiare per turismo verso i Paesi extra Schengen, si è iniziata a vedere una lenta ripresa, ma, purtroppo, “permangono le cicatrici operative e finanziarie causate dalla pandemia e le misure devono immediatamente trovare efficacia e concretezza, tanto più dopo essere già state approvate”. E quindi ASTOI chiede “all’Inps di emanare la circolare con le istruzioni per l’effettiva fruizione da parte di to e agenzie della decontribuzione sui rapporti di lavoro in essere, per il periodo aprile-agosto 2022. Le aziende non hanno potuto beneficiare di tale agevolazione fino a oggi e, qualora l’Ente non diramasse celermente le istruzioni, ci sarebbe il rischio di non potere godere interamente di tale misura, in quanto fruibile solo fino a dicembre 2022. E al ministero del Turismo di provvedere all’immediata notifica alla Commissione europea dell’aiuto di 39,3 milioni di euro. Tra l’altro, questo aiuto si pone fuori dal Quadro Temporaneo, ormai scaduto lo scorso 30 giugno, e verrà certamente notificato sulla base degli articoli 107 e 108 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), portando così a una negoziazione con la Commissione europea molto lunga, complessa e dagli esiti incerti”. 



Amare le conclusioni della rappresentanza: “È davvero difficile comprendere come la politica possa risultare così insensibile alla crisi finanziaria che sta vivendo il settore. L’aver approvato misure per quasi 100 milioni – tra decontribuzione e risorse a fondo perduto – e non aver ancora fatto quanto necessario per poterle attuare dimostra una distanza e uno scollamento totale dalla vita delle imprese e dei loro dipendenti che, francamente, lascia poco spazio alla comprensione”. 

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