I risultati non si raggiungono per caso, e anche quando l’eccezione s’avvera si tratta sempre di conquiste effimere, meteore che durano uno spazio ben limitato. Una regola che vale in tutti i campi, e ancor più nel turismo, che sta affrontando una sfida fatta di competitività, qualità, sostenibilità, come ha ribadito ancora una volta il ministro Daniela Santanchè durante i lavori del secondo Forum internazionale del Turismo, appena conclusosi a Firenze, alla vigilia dell’inaugurazione del primo G7 tematico dedicato al settore, che s’inaugura domani (terminerà venerdì), sempre a Firenze.
Il comparto vale una fetta sempre più consistente del Pil nazionale: “Nel 2023 – ha detto il Ministro – la spesa complessiva nel comparto del turismo ha raggiunto la quota record di 155 miliardi di euro. E questo si traduce in un incremento complessivo di 366 miliardi, pari quasi al 18% del Pil”. Si comprende bene, a questo punto, che il lavoro sul capitale umano, cioè la formazione del personale, diventa essenziale anche per garantire una professionalità sempre più volta alla digitalizzazione dei processi gestionali e una nuova sensibilità per la costruzione delle esperienze degli ospiti.
Di formazione si è dunque parlato al Forum, citando anche la recente apertura in Egitto, ad Hurghada, del campus Enrico Mattei, l’emanazione della Scuola italiana di Ospitalità (SIO) attivata a Venezia grazie a TH Group e Cassa depositi e prestiti, in collegamento con l’università Ca’ Foscari, che a sua volta ha varato il corso di laurea professionalizzante in Hospitality innovation and e-tourism. Proprio in questi giorni si sono concluse le discussioni delle tesi di laurea del corso. I laureandi hanno presentato lavori di grande originalità e profondità, frutto di un percorso formativo di alto livello e di esperienze di tirocinio particolarmente significative.
Queste esperienze hanno permesso alle studentesse e agli studenti di confrontarsi con le realtà aziendali, di acquisire competenze pratiche e di sviluppare progetti innovativi. Le tesi, tutte redatte in lingua inglese, hanno affrontato tematiche di grande attualità nel settore dell’ospitalità e del turismo, dimostrando come i giovani talenti siano in grado di coniugare competenze manageriali, conoscenze del territorio e capacità di innovazione. “Le loro tesi – ha commentato Giulio Contini, direttore SIO – sono la dimostrazione tangibile di come questo corso di laurea sia in grado di formare professionisti altamente qualificati e pronti ad affrontare le sfide di un settore in continua evoluzione”.
“Sono lieto – ha aggiunto Anthony A. La Salandra, docente del corso in Principles of management of hospitality firms, in riferimento alle tesi da lui seguite, che spaziano dall’AI al luxury travel e al critical destination management per la Costa Smeralda – di aver avuto l’opportunità di seguire altri tre interessanti progetti in questo secondo round di laureati e pronto a conoscere la nuova classe che sta per iniziare”. “Valorizzare i talenti e connetterli al why aziendale – ha dichiarato Massimo Vitale, docente del corso in Human resource management for hospitality industry – è un aspetto centrale nel turismo odierno, poiché migliora la crescita interna e si riflette direttamente sulla qualità del servizio offerto agli ospiti. Queste tematiche, approfondite nel corso, hanno trovato spazio in numerose tesi di laurea, evidenziandone la rilevanza strategica nel settore”.
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