Il turismo è stato messo a dura prova dall’emergenza sanitaria del Coronavirus ed indubbiamente, con la stagione estiva ormai alle porte, il suo salvataggio a livello nazionale e non solo rappresenta una delle maggiori priorità. Vale per l’Italia così come per la Francia ed altri Paesi dell’Unione Europea. Nel nostro Paese si pensa ad un bonus vacanze contenuto nel dl Rilancio per dare sostegno ad un comparto, quello del turismo, che da solo genera il 13% del Pil italiano (20% se si include anche il settore cultura), ma i 4 miliardi di euro di risorse stanziate dal nuovo decreto potrebbero non essere sufficienti. La Francia, come riporta Le Monde, di miliardi ne ha stanziati 18 per salvaguardare la ripresa di un settore chiave che rappresenta l’8% della ricchezza nazionale e 2 milioni di posti di lavoro. Sebbene a livello nazionale sarà possibile andare in vacanza, a livello europeo e globale la ripresa sarà più lenta e graduale. E’ quanto raccomanda anche l’Unione Europea in merito alla riapertura delle frontiere tra i paesi membri con lo stesso profilo epidemiologico. Per quanto riguarda le frontiere tra Ue e resto del mondo, invece, occorrerà ancora attendere diversi mesi con una privazione per l’Unione Europea del 18% delle sue entrate turistiche. L’Italia rientra tra le prime destinazioni globali insieme a Francia, Spagna e Germania ma il peso del turismo non è uguale in ciascuno di questi paesi.



TURISMO IN ITALIA: I DATI DELL’ENIT, ANNO NERO PER IL PAESE

L’Enit (Agenzia Nazionale del Turismo) ha sottolineato nel suo nuovo bollettino una duplice lettura circa le sorti del turismo in Italia: da una parte ha infatti rammentato le perdite in questa prima parte del 2020 ma dall’altra ha lasciato intravedere qualche sprazzo di luce in fondo al tunnel. L’Enit prevede una riduzione delle presenze italiane e straniere di circa un terzo (-35,5%), passando da 434,1 milioni a 280 milioni. Sul primo fronte negativo, come riferisce Repubblica.it, si conferma il calo di arrivi dall’estero tra il 44% e il 72% in meno rispetto al 2019, ovvero una riduzione di presenze tra 28 e 46 milioni in meno. La perdita in entrate si traduce su un valore di 21 miliardi in meno. Sul fronte del mercato interno si parla di un calo tra il 25 ed il 45% pari a 13-23 milioni di ospiti in meno. Tra gennaio ed aprile negli scali aeroportuali sono atterrati il 64,8% in meno di visitatori internazionali. Per riuscire a recuperare il suo movimento di turismo occorrerà attendere almeno 2-3 anni. Infatti, secondo le stime fornite dall’agenzia internazionale il turismo italiano recupererà quanto perso nel 2019 non prima del 2023 e lo supererà con un totale di visitatori del +4% rispetto al 2019, trend dettato dal turismo domestico. Ciò che lascia ben sperare per il futuro è il modo in cui l’Italia viene vista dall’estero sul piano turistico, rappresentando ancora la meta preferita per le vacanze. Nel periodo di piena emergenza sanitaria, infatti, ha totalizzato oltre 600mila menzioni tra web e social con 186 milioni di interazioni equivalenti, secondo le stime dell’Enit, a una campagna promozionale da 331 milioni di euro.

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