L’Italia è il terzo Paese europeo per fatturato e giornate-sci, e il quinto con 1,3 miliardi di euro di fatturato diretto e circa 8 miliardi di indotto. “Siamo leader e rappresentiamo un punto di riferimento internazionale” così Valeria Ghezzi, presidente Fianet (che riunisce le più importanti associazioni di imprese funiviarie d’Europa) e Anef, la relativa associazione italiana, aderente a Confindustria. Lo ha detto all’assemblea generale Anef, appena conclusasi a Bolzano, dove ha ribadito l’importanza della montagna non solo come destinazione turistica, ma anche come risorsa economica e culturale da tutelare.
Durante i lavori, è stata presentata una ricerca commissionata a PwC Italia, che ha analizzato proprio l’impatto socioeconomico degli impianti di risalita a livello locale. Lo studio ha coinvolto Lombardia, Valle d’Aosta e la Provincia Autonoma di Trento. I risultati della ricerca dimostrano che, a livello locale, il valore aggiunto generato varia tra 384 e 1.033 milioni di euro, un impatto che si riflette principalmente nei settori alloggio, ristorazione, trasporto, commercio al dettaglio e attività immobiliari. In particolare, i dati evidenziano un’importante spesa turistica locale, stimata tra 541 e 1.472 milioni di euro per le tre regioni analizzate, dimostrando come il turismo montano sia una risorsa strategica per le economie locali: la spesa media giornaliera pro-capite degli utenti degli impianti di risalita si attesta tra 118 e 127 euro (38,99% per ristorazione, 40,5% per alloggio). Inoltre, si stima che una parte significativa dell’impatto economico locale, tra il 29% e il 32%, provenga da microimprese, evidenziando l’importanza delle piccole realtà per l’economia montana.
“I risultati della ricerca confermano il ruolo degli impianti a fune come moltiplicatori per l’economia montana e sottolinea l’importanza di continuare a investire nel rispetto degli ecosistemi e delle comunità locali – ha detto Ghezzi -. Creiamo valore per noi, per il nostro territorio, per l’ambiente, per le nostre comunità, per le persone e per le aziende. Nella consapevolezza che la montagna va tutelata e ha bisogno dell’uomo. Chi vorrebbe fermare lo sci rischia di causare un danno enorme; non possiamo lasciare che questo accada perché quando ci renderemo conto del danno sarà troppo tardi”.
“Il turismo montano è una risorsa strategica – ha sostenuto nel suo intervento il ministro del Turismo Daniela Santanché – non solo per il vostro settore, ma anche per la valorizzazione dei nostri territori. Abbiamo il grande pregio e il grande privilegio di avere un patrimonio naturale e culturale che non ha pari nel mondo. Per questo vogliamo difenderlo insieme. Per noi la sostenibilità non è solo quella ambientale e sociale, ma anche quella economica, e per questo ho subito dialogato con voi, apprezzando la competenza e l’attivismo di Valeria Ghezzi. Il lavoro proseguirà nei prossimi mesi con la volontà di valorizzare sempre di più il turismo montano”.
“Noi imprenditori di montagna . ha concluso Valeria Ghezzi – siamo pronti a metterci in gioco, consapevoli della responsabilità che abbiamo come motori della filiera e dell’importante quota di Pil rappresentata dal turismo invernale. Siamo ormai alle soglie delle Olimpiadi Milano Cortina 2026. Gli occhi del mondo saranno puntati sulla montagna italiana. Un’occasione unica per mostrare al mondo chi siamo, cosa facciamo, quanta cura e rispetto abbiamo per il nostro territorio e le nostre Comunità. E questo non solo nei siti olimpici. Sul territorio saremo noi impiantisti a metterci la faccia”.
Faccia e impegno anche dal Gruppo tecnico su Olimpiadi, grandi eventi ed economia della montagna, insediatosi l’altro giorno, che vuole promuovere collaborazione e fornire risposte concrete ai territori. Questa la mission sottolineata dalla presidente del Gruppo, Lorraine Berton, incaricata del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, è già presidente di Confindustria Belluno Dolomiti e Anfao (l’Associazione nazionale dei fabbricanti di articoli ottici). “Vogliamo ribadire che il mondo imprenditoriale italiano è pronto a fare la sua parte a favore dello sviluppo sostenibile dei territori: aree montane e aree interne costituiscono il cuore pulsante del Paese, da sostenere con azioni specifiche”. Impossibile non riferirsi anche al disegno di legge sulla montagna, che sta per iniziare l’iter di discussione in Senato. “Un provvedimento atteso – dice Berton -, che abbiamo contribuito a redigere come Confindustria per la Montagna e che continuiamo a seguire anche in questa fase di discussione: è una prima risposta alle esigenze delle terre alte, soggette più di altre a decremento demografico, assenza di infrastrutture e desertificazione di servizi”. “Bisogna favorire il dialogo tra il sistema delle imprese e le istituzioni pubbliche, per creare ecosistemi imprenditoriali basati sull’innovazione e la formazione, in grado di affrontare le sfide della transizione tecnologico-digitale e ambientale”. “Recuperare attrattività è quindi la priorità – sostiene Berton -: i grandi eventi possono costituire un ulteriore impulso per le economie locali. All’orizzonte ci sono le Olimpiadi di Milano Cortina 2026, evento che dobbiamo preparare nei dettagli. I Giochi Olimpici non sono soltanto un evento sportivo o turistico, ma un volano per lo stesso manifatturiero, per il Made in Italy nel suo complesso. Occorre accelerare su tutti i fronti, dalla realizzazione delle infrastrutture necessarie alle azioni di coinvolgimento delle popolazioni locali e delle imprese. Dal successo delle Olimpiadi del 2026 dipenderà la credibilità del Paese e dei singoli territori”.
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