Massimo Garavaglia, ministro del Turismo, è intervenuto sulle colonne del “Corriere della Sera”, analizzando la situazione in Italia relativa a uno dei comparti storicamente più floridi del Belpaese e sprofondato in una crisi significativa a causa della pandemia di Covid-19. “Dopo averne parlato e discusso più volte, il ministro Speranza è stato di parola e ha predisposto un’ordinanza in linea con quanto chiedevo da diverse settimane – ha dichiarato –. L’obiettivo era allinearsi alle regole più permissive degli altri Paesi. Sono soddisfatto, perché il nuovo quadro assicura respiro agli operatori del settore turistico, sia garantendo i flussi in arrivo, sia assicurando certezze alle attività che lavorano con i Paesi esteri”.
Per ciò che concerne le prenotazioni di Pasqua, il dato delle prenotazioni extra alberghiere, vale a dire appartamenti e case in affitto, conferma l’esistenza di un gap significativo rispetto a Spagna e Francia, ma “la rimozione delle restrizioni in Italia avrà un effetto molto positivo. Così come lo avrà l’annuncio da parte di Draghi della fine dello stato di emergenza, un messaggio chiaro per comunicare che è in atto una svolta. Utile per recuperare quote di mercato rispetto all’offerta turistica di altri Paesi. Siamo, insomma, di nuovo competitivi”.
TURISMO, GARAVAGLIA: “SOSTEGNI A RISCHIO CON LA GUERRA”
Nel prosieguo della sua intervista sul CorSera, il ministro del Turismo Garavaglia ha detto che, in riferimento ai venti di guerra che soffiano in Ucraina, “non abbiamo ancora dati. Adesso bisognerà valutare l’impatto di questa brutta novità. A partire dal dato che i turisti russi nel 2019 sono stati 1,5 milioni e che gli americani saranno meno disposti a viaggiare in Europa”. Certo, il conflitto bellico rischia di ribaltare gli scenari in merito agli aiuti finanziari: “La guerra ha cambiato lo scenario, non ci fosse stata questa novità la gestione sarebbe proseguita in modalità ordinaria. Abbiamo un pacchetto di emendamenti al decreto Sostegni Ter con interventi pari a 200 milioni di euro aggiuntivi. Con queste misure contavamo di uscire dalla fase di emergenza, utilizzando in particolare lo strumento della decontribuzione. Adesso bisognerà valutare l’impatto di questa terribile novità”.
Il settore alberghiero ha domandato per gli hotel di proprietà l’eliminazione dell’Imu nel primo semestre: “È uno degli emendamenti che ho proposto al decreto Sostegni Ter. Si tratta di una misura che risponde anche a una logica di equità: così come è previsto il credito di imposta per gli alberghi che sono in affitto, non si può non garantire un intervento per chi è proprietario delle mura”.