Un conto sono i desideri e le propensioni, un altro il confronto con la realtà, la messa a terra (come si dice oggi) di quelle propulsioni. E sempre più accade che il tutto finisca col restare un semilavorato, non per degrado delle voglie, ma per impossibilità pratico-economiche. Nel turismo sta succedendo che in queste settimane di fine ottobre, con un caldo che non si ricordava, con la gente di mare che nel mare ancora si bagna, con mille eventi urban e con un foliage di quota già in stato di grazia, si registra invece un calo delle previsioni di viaggi e weekend. Lo sostiene l’ultimo rapporto Future4Tourism, il progetto Ipsos nato nel 2017 per offrire consulenza a tutti i soggetti che vogliono comprendere e prevedere la domanda turistica per realizzare mirate strategie di marketing e comunicazione.
“Il ritorno alla quotidianità dopo le vacanze estive – sostiene Ipsos – ha necessariamente richiesto di fare i conti con l’aumento dei prezzi e le preoccupazioni per la guerra Russia-Ucraina che risultano in risalita, dopo il costante calo registrato dall’inizio delle ostilità, preoccupazioni che riguardano in particolar modo il timore di un’estensione del conflitto anche ad altri Paesi”. L’analisi rivela una quota di coloro che si concederanno momenti lontano da casa non trascurabile (58%), ma in calo rispetto agli autunni pre-pandemici (7 punti in meno rispetto al 2019).
A risentirne saranno soprattutto i week-end fuori casa, mentre le vacanze con un numero maggiore di notti, beneficiando ancora dell’onda lunga dell’estate 2022 e probabilmente di una prenotazione anticipata, non appaiono compromesse. Si continua a confermare una maggior preferenza per le mete italiane rispetto a quelle europee o extraeuropee. In aumento le crociere, pur rimanendo un tipo di vacanza numericamente più di nicchia, che sono scelte da circa il 4% dei vacanzieri autunnali (contro un 2% dello stesso periodo 2019). Future4Tourism verifica anche l’aspirazione delle diverse tipologie di vacanze e mete: la crociera, in caso di vincita di una vacanza premio, sarebbe la scelta preferita per oltre un italiano su 10, dimostrando sicuro interesse e curiosità per un viaggio di questo tipo.
Ma più delle incertezze sulla guerra e le paure relative, per chi ha deciso di non concedersi periodi di vacanza nel periodo autunnale la motivazione economica è sicuramente la più forte, un trend che potrebbe riverberare anche sulle vacanze di Natale 2022: a settembre gli italiani che ipotizzano di fare vacanze nel periodo natalizio sono il 17% (erano il 21% nel settembre 2021). Le previsioni dicono che non diminuiscono solo i numeri assoluti dei vacanzieri, ma anche le notti fuori casa: incrementano coloro che si concederanno di passare solo una festività fuori casa a scelta tra il Natale, il Capodanno, l’Epifania a scapito di chi, invece, allungava il periodo riuscendo a festeggiare almeno due ricorrenze lontano da casa.
“Allungando lo sguardo al periodo gennaio-marzo 2023 – conclude il report Ipsos – la quota che dichiara già oggi di voler effettuare una vacanza si attesta al 34%; un dato del tutto in linea con quanto rilevato nei periodi pre-pandemia. Certo, bisognerà fare i conti con i prossimi mesi per poter confermare questa volontà, ma sicuramente gli italiani non sono ancora disposti a rinunciare al proprio desiderio di viaggiare”.
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