Sburocratizzazione, fisco giusto, incentivi e investimenti sulla qualità del comparto, delle sue strutture e risorse umane in chiave sostenibile, accessibile e inclusiva. Queste in estrema sintesi le urgenze fondamentali rivendicate dal nuovo “manifesto” presentato da Federturismo (la Federazione nazionale dell’industria di viaggi e del turismo del sistema Confindustria) in concomitanza con lo svolgimento, a Chianciano, degli Stati generali del Turismo, organizzati dal ministero pre-elezioni, e disertati dal neo ministro Daniela Santanchè, che ha dichiarato di non essere presente per potere “prima approfondire i numerosi dossier di competenza del ministero” e per “rispetto nei confronti del lavoro svolto sino ad oggi da chi mi ha preceduto e che questo evento lo ha voluto”.
“Il settore del turismo – ha aggiunto Santanchè – rappresenta circa il 15% del nostro Pil ed è nei primissimi posti del mercato internazionale. Ma l’Italia è una nazione che ha potenzialità enormi: per questa ragione dico che possiamo e dobbiamo senz’altro fare di più, aumentando tali già rilevanti livelli, lavorando tutti insieme con l’obiettivo comune di incrementare la qualità e la quantità dell’offerta turistica nazionale”.
Il “fare di più”, per Federturismo, è riassunto in quella sintesi, che si fonda sull’analisi della situazione: nonostante il buon andamento della stagione turistica abbia aiutato a contenere il calo del Pil in corso, agendo da paracadute per tutto il sistema produttivo ed economico del Paese, la guerra in Ucraina, l’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse, l’esplosione dei costi delle materie prime e dell’energia fanno temere per la tenuta della vita delle imprese stesse. Quindi, nel dettaglio, il manifesto si snoda in vari punti.
Aiuti Quater. Cruciali – recita il manifesto – sono i dossier in scadenza su cui si deve concentrare il lavoro del Governo e del Parlamento: tra i primi il dl Aiuti Quater, per il quale auspichiamo che i crediti di imposta per gas ed energia elettrica siano portati al 50% per tutte le imprese, che le imprese turistiche siano inserite fra le energivore per 24 mesi e che per lo stesso periodo sia introdotta una moratoria sulle autorizzazioni paesaggistiche per l’installazione di impianti fotovoltaici. Per gli stessi motivi chiediamo che ai bus turistici di noleggio e di linea gran turismo sia riconosciuta, almeno per tutto il periodo di vigenza del Temporary Framework Ucraina, l’applicazione dell’accisa ridotta sul gasolio.
Fisco. Per contenere i costi fissi e quindi i prezzi per i clienti finali, sarebbe necessario introdurre per la stagione invernale un periodo di decontribuzione per i lavoratori del turismo e il pagamento una tantum delle bollette delle imprese da parte del Governo, come già realizzato in Germania. È considerata anche improcrastinabile una riforma profonda della fiscalità attraverso la rimodulazione dell’Imu sugli immobili in cui si svolgono le attività di impresa; va ripensata la Tari, che andrebbe calcolata non in base ai metri quadri, ma alla quantità di rifiuti effettivamente prodotta. La tassa di soggiorno dovrebbe essere rimodulata in modo equo, destinando almeno il 50% al finanziamento di opere di pubblica utilità turistica con misurazioni annuali sugli effetti generati. In merito all’applicazione del regime speciale Iva sarebbe opportuno consentire ai Tour Operator e alle Agenzie di viaggi di determinare l’imposta dovuta in proporzione all’aliquota applicata sugli acquisti di beni e servizi erogati da terzi a diretto vantaggio dei viaggiatori (il cosiddetto sistema di “ventilazione dei corrispettivi”).
Ministero. In tema di governance, per stimolare la crescita e lo sviluppo del settore, è fondamentale dotare il ministero del Turismo di risorse aggiuntive, prevedendo un coordinamento strutturato con i dicasteri della Cultura e dello Sviluppo economico, per i provvedimenti di comune interesse, così come sarebbe opportuno approvare entro il 2023 il Piano Strategico 2023/2027 che tenga conto del mutato scenario economico e internazionale. Anche all’Agenzia Nazionale del Turismo spetterebbe un ruolo strategico e centrale per consentire agli operatori di affrontare il futuro con adeguata programmazione e preparazione.
Pnrr. Un’opportunità unica per modernizzare l’Italia che deve essere sfruttata al meglio. I rallentamenti all’attuazione del Piano causati dai vincoli burocratici devono essere superati e le riforme e i bandi devono procedere nei prossimi mesi con maggior vigore. Federturismo confida anche in un rifinanziamento e potenziamento in termini di risorse per le misure rivolte all’industria turistica. Sarebbe auspicabile anche una maggiore incisività del Tourism Digital Hub, che finora si è tradotto in una nuova versione del vecchio portale Italia.it, così come una ridefinizione dello schema di distribuzione delle risorse del Pnnr sulla digitalizzazione di AdV e TO.
Lavoro. Si resta in attesa dell’adozione del decreto ministeriale sull’offerta congrua, la riduzione del carico fiscale e contributivo gravante sul lavoratore nei periodi di alta stagione per aumentare il netto del lavoratore, la revisione della Naspi per gli stagionali per garantire adeguata tutela nei periodi di non lavoro.
Demanio. Le imprese turistiche che operano sul demanio sono un asset di interesse strategico nazionale da salvaguardare e difendere. Sarebbe fondamentale avere una mappatura precisa dello stato dell’arte delle concessioni demaniali marittime a uso turistico-ricreativo e prevedere una modifica del dl Concorrenza per tutelare al meglio i concessionari per gli investimenti realizzati.
Formazione. Per essere ancora competitivo, il turismo ha bisogno ora più che mai di un sistema formativo in grado di preparare adeguatamente i professionisti del settore, oltre ad essere connesso strutturalmente con le imprese. È necessario potenziare il dialogo virtuoso fra scuola e imprese investendo in formazione specialistica e qualificata, creando poli di eccellenza, riformando gli ITS e la scuola professionale, attraverso percorsi universitari specifici e in linea con le necessità del mondo del lavoro.
Infrastrutture. L’industria del turismo non può, inoltre, prosperare senza trasporti efficienti e una rete infrastrutturale solida e capillare. È quindi indispensabile sviluppare l’alta velocità in tutto il Paese, in particolare al Sud, avviando un grande progetto di riqualificazione sostenibile dei trasporti e delle infrastrutture, anche digitali.
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