Prendiamo un hotel 4star: il prezzo medio per notte (camera doppia, colazione esclusa, giorni feriali, dal 28 novembre al 5 marzo 2023) in Italia è di 137 euro (+5,4% sul 2019-20, +7,9% sul 2021-22); in Francia 157 euro (+9,7%, + 11,2%); in Spagna 121 euro (+8%, +12%); in Grecia 109 euro (+32%, +4,8%). L’Italia, dunque, è la seconda destinazione con i prezzi alberghieri più elevati tra le destinazioni più gettonate del Mediterraneo.



I dati sono forniti dal barometro invernale 2022-23 di Mabrian, la società spagnola leader nel settore dell’intelligence turistica e dell’analisi dei dati. Lo studio fornisce una valutazione dell’autunno 2022 e definisce le prime tendenze turistiche per l’inverno.

Prezzi alti o no, i turisti che hanno visitato l’Italia quest’autunno hanno mostrato comunque un livello di soddisfazione (per esperienza turistica e servizi offerti) più elevato in comparazione con altre destinazioni come Francia, Spagna, Grecia. È un trend che prosegue dall’estate, frutto delle eccellenze che l’Italia può offrire, dall’arte & cultura (sempre prima tra tutte quelle più social), all’enogastronomia e alle attività open air, queste ultime due in forte aumento. Per la stagione invernale appena iniziata, però, viene rilevato un calo della domanda per viaggiare in Italia rispetto al 2019, dalla maggior parte dei principali mercati internazionali, a eccezione di Danimarca e Paesi Bassi, tra i mercati target del piano marketing della destinazione Italia.



Connettività aerea

Mabrian conferma che la connettività aerea si sta avvicinando alla piena ripresa, con una capacità inferiore solo del 5% rispetto al periodo pre-pandemia. I collegamenti tra le città italiane hanno superato i volumi del 2019, mentre tra Italia e i mercati internazionali rimangono inferiori del 10%. “Per quanto riguarda i mercati specifici, la Germania è la destinazione con oltre il 30% in meno di voli di linea. Anche la connettività coi Paesi Bassi, uno dei pochi mercati di origine con un crescente interesse a visitare l’Italia, è in calo del 10% rispetto al 2019. Garantire la facilità di accesso ai visitatori che attualmente mostrano interesse a visitare le varie destinazioni del Belpaese sarà sicuramente la chiave per la piena ripresa del turismo in Italia”.



Per ora, raggiungere Roma rimane più difficile rispetto al 2019, con oltre il 18% di capacità aerea in meno, mentre Bari e Catania godono di una migliore connettività, con circa il 20% in più di posti disponibili sui voli di linea. Roma e Firenze mostrano una tendenza contraria a quella predominante: la connettività internazionale è più vicina ai volumi pre-pandemia di quella nazionale. Nel caso di Venezia, il numero di posti sui voli nazionali di linea è superiore del 47% rispetto al 2019. Quest’inverno i visitatori irlandesi avranno più possibilità di raggiungere Venezia e Palermo per via aerea, mentre quelli israeliani ed egiziani potranno godere di una migliore connettività con Napoli.

Hospitality

I prezzi delle strutture ricettive continuano a crescere in tutte le destinazioni italiane prese in esame; i prezzi degli alberghi 5 stelle registrano l’aumento più importante. L’Italia, come si diceva, è la seconda destinazione con i prezzi alberghieri più elevati tra le destinazioni del Mediterraneo, mentre il prezzo medio dei voli aerei dai principali mercati di provenienza è il più economico.

Per sostenere la ripresa sarà fondamentale per il settore turistico italiano concentrarsi sui mercati che mostrino un alto interesse nel visitare l’Italia e che allo stesso tempo abbiano un buon collegamento aereo, adattando l’offerta turistica agli interessi e alle preferenze di ciascun mercato target.

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