“Turismo: giovani-imprese-lavoro. Il Veneto verso Milano-Cortina 2026”: è il tema del progetto quadriennale organizzato da Manageritalia Veneto e CISET, in collaborazione con Confcommercio Veneto, Federalberghi Veneto e Confindustria Veneto e gli stakeholder pubblici e privati: un percorso per aiutare istituzioni, scuola e operatori a riflettere sul futuro e sul valore del capitale umano nel settore turistico. Il terzo appuntamento del ciclo di incontri si è tenuto alla Scuola Grande di San Marco, a Venezia, su “Turismo e imprese nuovi modelli di business, innovazione e pratiche nello sviluppo e gestione del capitale umano, nell’organizzazione del lavoro, nell’adozione di nuove tecnologie”.



Il Veneto è una regione complessa che fa del turismo il suo punto di forza, non a caso abbiamo oltre 70 milioni di presenze turistiche e ogni anno facciamo il record – ha detto Federico Caner, assessore al Turismo della Regione Veneto -. Il tema non è legato tanto al numero delle presenze turistiche, ma alla qualità dei servizi che vogliamo implementare. Per far questo ci siamo dotati di un piano strategico legato al turismo. Oggi grazie a Manageritalia abbiamo affrontato il tema del lavoro e del reperire forza lavoro a tutti i livelli, compreso l’aspetto manageriale che diventa fondamentale in un momento di passaggio generazionale in cui le nostre aziende si devono rafforzare. Manager nuovi, più preparati, ma soprattutto nuove figure professionali come il manager della sostenibilità. Quando si parla di turismo non si può prescindere da questa parola”. “Il turismo – ha continuato l’assessore – offre molte possibilità ai giovani, ma ci vogliono tanti sacrifici: per questo ai giovani bisogno dare prospettive. Non basta pagarli di più, ma vanno anche create condizioni legate al welfare aziendale che permettano ai giovani di avere un nuovo rapporto tra vita lavorativa e vita privata. Il tema del tempo libero è diventato fondamentale, soprattutto dopo il Covid”.



Posizioni condivise anche da Simone Venturini, assessore al Turismo e Sviluppo economico del Comune di Venezia: “La grande sfida è la professionalità dei lavoratori e dei manager coinvolti nella filiera turistica. Parliamo di qualità nel turismo ed è quindi importante avere lavoratori e dirigenti di qualità. Per farlo non basta parlare di stipendio, ma bisogna ragionare anche di ulteriori voci di welfare come ad esempio il tema dell’abitare. Sempre di più i lavoratori della filiera dei servizi e del turismo fanno fatica a vivere nelle grandi città italiane a causa dei grandi costi di vita. Molte aziende iniziano a parlare di casa come una voce di welfare aziendale nel contratto”. “Altra sfida importante – ha aggiunto Venturini – riguarda l’innovazione, iniziare a capire le dinamiche nuove e i nuovi orizzonti provando ad anticiparli per stare al passo. Sono sfide che richiedono la presenza importante del manager, figura centrale in tutte le aziende. Il manager porta qualità, porta un punto di vista più distaccato ed esterno rispetto alle dinamiche familiari dell’azienda e riesce ad offrire la sua esperienza in dote all’impresa”.



Impossibile, su questi temi, non fare riferimento alle attività della SIO, la Scuola italiana di ospitalità, creata proprio a Venezia da Cassa depositi e prestiti e TH Group, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari, che ha attivato il primo corso di laurea “professionalizzante” in “Hospitality Innovation and e-Tourism”, una formazione internazionale, impartita interamente in lingua inglese, che coniuga competenze gestionali nell’ambito dell’industria dell’ospitalità con altre competenze sulla trasformazione digitale e la sostenibilità dei servizi turistici. Esattamente quello che auspicano i relatori istituzionali intervenuti alla Scuola Grande. Si tratta di un’esperienza formativa unica nel suo genere, che ha già calamitato attenzioni anche dall’estero. Tanto che in Egitto si sta avvicinando la data di inaugurazione del primo spin-off della SIO, un progetto nato da un impulso proveniente dall’ambasciatore italiano in Egitto Michele Quaroni e dal gruppo Pickalbatros, in sinergia con Federturismo, e con un forte interesse manifestato da Cdp.

L’obiettivo è quello già nel dna della SIO: formare personale altamente qualificato nel settore dell’ospitalità, sia per il mercato egiziano che per soddisfare la crescente domanda di manodopera specializzata anche nelle strutture turistiche italiane (anche di TH Group) durante l’alta stagione. Una collaborazione a suo tempo formalizzata in un Memorandum of Understanding (MoU) siglato in occasione del summit Italia-Egitto alla presenza del presidente del Consiglio, che prevede una cooperazione in ambito formativo, e di inserimento lavorativo nei due Paesi. La realizzazione del campus è stata a carico del gruppo egiziano Pickalbatros, mentre SIO, in collaborazione con Federturismo, si è occupata della ricerca dei finanziamenti per le attività formative.

Proprio in questi ultimi giorni c’è stata una significativa accelerazione, con incontri al ministero del Turismo che hanno sottolineato l’importanza di procedere rapidamente con le procedure amministrative, in vista dell’inaugurazione ufficiale prevista per il 24 ottobre.

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