Nell’anno in cui era già stato abbondantemente preannunciato il boom del turismo nel nostro bel paese dopo gli effetti devastanti della pandemia arrivano anche i primissimi report estivi di Demoskopika e della Banca d’Italia che hanno sondato – da un lato – l’andamento della cosiddetta inflazione turistica e – dall’altro – anche della spesa media dei tanti (tantissimi) turisti che ancora una volta hanno scelto di trascorrere l’estate tra le numerose località balneari, montane e cittadine dell’Italia.



Partendo proprio dal primo dei due punti, secondo Demoskopika l’inflazione trainata dal turismo a luglio è arrivata alla soglia dello 0,8% su base mensile, pari ad un contestuale 4,1% in più guardando all’intero 2024: dati certamente non positivi (specialmente per gli italiani alle prese con un carrello della spesa ancora parzialmente vuoto) ma che ci piazzano al quarto posto a livello europeo con solamente la Svezia, la Francia e il Portogallo che hanno registrato percentuali minori tra il 3,1 e il 3,9 per cento.



Dai dati raccolti dall’istituto sembra che a crescere siano stati soprattutto i costi dei pacchetti pensati per trainare il turismo, di alberghi e villaggi turistici e anche (quasi ovviamente) della ristorazione e dei servizi culturali; mentre dall’altro lato della classifica è diminuito – e si è quasi dimezzato – soprattutto il prezzo dei trasporti. Positivo (infine, prima di arrivare al report di Bankitalia) l’andamento differenziale dell’inflazione che è diminuito – guardando ai prezzi al consumo per noi cittadini – dello 0,1% dal 3 di giungo al 2,9 di luglio.



Il report di Bankitalia sulle entrate del turismo: 5,2 miliardi da inizio anno, il 17% in più del 2023

Ma mentre l’inflazione del turismo aumenta (anche se in misura minore che nel resto del territorio europeo), una tendenza simile si rileva anche nella spesa da parte dei turisti: i viaggiatori nel solo mese di maggio – riferisce Bankitalia – hanno speso 2,8 miliardi di euro (0,5 in più dello scorso anno) portando il totale annuale a quota 5,2 miliardi; mentre la spesa dei connazionali volati all’estero è stata pari a 2,4 miliardi.

Poco più avanti nel report sul turismo dell’istituto di via Nazionale si legge anche che l’incremento delle entrate dovute ai turisti esteri nel trimestre pre estivo (quindi, tra marzo e maggio) è stato del 12% che aumenta di altri 5 punti percentuali guardando alla tendenza annuale.