Tempo di bilanci. E concentrandoci solo su questi giorni di inizio anno, si può già dire che nel 2025 l’Italia del turismo inizia bene: sembra essere il secondo Paese più desiderato dagli europei per iniziare l’anno, dopo la Spagna. Milano in primis che, con Roma (galvanizzata dal Giubileo), è stata la meta più desiderata per la prima vacanza, tra Capodanno e l’Epifania.
Lo sostiene il motore di ricerca di voli e hotel jetcost.it, informando che le ricerche di voli per la fine del 2024 sono aumentate, in generale, del 16%, mentre quelle di hotel del 19% rispetto alla fine del 2023. Ricerche nelle quali le mete italiane hanno superato di gran lunga Portogallo, Francia e Regno Unito. Con Milano città più richiesta dai viaggiatori tedeschi, britannici e portoghesi e la seconda da francesi, spagnoli e olandesi, che scelgono come prima meta italiana Roma. Milano è anche la 17esima città più desiderata al mondo per l’inizio del nuovo anno. Sul podio per gli europei restano Parigi e Londra, seguite per questo inizio 2025 da Vienna.
Consuntivo turistico positivo anche seguendo le statistiche Istat, come sostiene Alessandro Massimo Nucara, direttore generale di Federalberghi: nei primi dieci mesi del 2024 le strutture ricettive italiane (alberghi, residence, campeggi, bed and breakfast, case e appartamenti per vacanze, ecc.) hanno accolto 411 milioni di pernottamenti, facendo registrare un calo dello 0,30% rispetto al 2023. Secondo gli analisti, si è appena chiuso un 2024 straordinario, che da gennaio a dicembre avrebbe registrato 458,5 milioni di presenze (+2,5% rispetto al 2023). Se tale dato venisse confermato, significherebbe che le presenze dei mesi di novembre e dicembre 2024 sono state oltre 47 milioni, con un incremento del 35% rispetto ai 34,7 milioni dell’ultimo bimestre 2023. “Temo però che non sia andata così bene, e che sia più realistico attendersi un consuntivo 2024 più o meno in linea con l’anno precedente e con l’andamento che sembra emergere dai dati provvisori Istat – dice Nucara -. Inoltre, non va dimenticato che negli ultimi tempi sono andate a regime alcune misure antievasione, che è presumibile abbiano prodotto effetti. Quindi, non escluderei che una parte delle performance rilevate negli ultimi due anni siano ascrivibili all’emersione di flussi che in precedenza sfuggivano alle statistiche ufficiali”.
Meglio rimandare i trionfalismi a dati più certi, insomma, anche se in Trentino, una delle regioni più vocate al turismo invernale, si sta già brindando: per il turismo in regione è stato un periodo Natale-Capodanno di grande lavoro, e i primi bilanci sono positivi, con proiezioni sulle prenotazioni rassicuranti. “L’attuale stagione turistica invernale vede, a oggi, un livello di prenotazioni alberghiere, per il periodo tra il 1 dicembre e il 31 marzo, simile all’anno scorso” ha detto l’assessore Roberto Failoni, come riporta ilDolomiti.it. Già la stagione scorsa si era chiusa in crescita: i pernottamenti hanno superato i 7 milioni e 600 mila, con una prevalenza di turisti italiani (il 55%). Il miglior risultato dell’ultimo decennio. Il numero dei passaggi negli impianti a fune della provincia ha segnato un ulteriore aumento del 3,2%.
“Il mese di dicembre ha avuto un avvio meno brillante a causa del mancato ponte di Sant’Ambrogio – prosegue Failoni – ma ha poi ben recuperato. Dal 10 marzo la domanda va ulteriormente stimolata con eventi e iniziative specifiche a cura delle Aziende per il turismo, degli operatori e delle società impianti. In vista di questo periodo Trentino Marketing ha già programmato un’ulteriore significativa azione di comunicazione”
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